Intrigo di ordini di bonifici, sospesa consulente

Consob ha comunicato con delibera 20601 la sospensione cautelare, per un periodo di sessanta giorni, della sig.ra Silvia Da Pra dall’esercizio dell’attività di consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede.

Con l’aiuto dei testi della delibera proviamo a costruire assieme il percorso cronologico piuttosto tortuoso della vicenda.

Con nota del 2 agosto 2018 Allianz Bank S.p.A. aveva comunicato di avere adottato, in data 27 luglio 2018, il provvedimento di revoca per giusta causa del mandato conferito alla sig.ra Silvia Da Pra a seguito di gravi irregolarità riscontrate nello svolgimento dell’attività di consulente finanziaria.

Come rappresentato da Allianz Bank S.p.A. nella nota sopra citata, nell’ambito di controlli a distanza effettuati dall’intermediario, è stata rilevata la seguente movimentazione anomala sulla clientela assegnata alla sig.ra Da Pra:

– n. 47 ordini di bonifico per complessivi 309.150 euro dal conto corrente n. […omissis…] intestato al sig. […omissis…] al conto corrente n. […omissis…] intestato alla sig.ra […omissis…];

– n. 81 ordini di bonifico per complessivi 349.820 euro dal conto corrente n. […omissis…] intestato alla sig.ra […omissis…] alla sig.ra […omissis…] verso altro intermediario;

Dopo che la banca ha avuto modo di incontrare i due intestatari sopra citati, in data 18 luglio 2018 si è svolto l’incontro con la consulente finanziaria, nel corso del quale la medesima ha precisato:

– con riferimento ai bonifici disposti dal sig. […omissis…] alla sig.ra […omissis…], di avere sempre raccolto la firma del cliente solo dopo aver compilato la relativa modulistica, concordando con lo stesso di volta in volta le causali da inserire per ciascuna operazione;

– con riferimento al beneficiario dei bonifici disposti dalla sig.ra […omissis…], la sig.ra […omissis…], ha precisato che “il nominativo è simile a quello di […omissis…] ma di non poter confermare l’esistenza di un legame tra di loro, né di essersi mai interessata della questione (…)”;

– relativamente al rendiconto consegnato al sig. […omissis…] in data 11 luglio 2018, “ha confermato di averlo elaborato personalmente e di averlo modificato nei contenuti. Ha dichiarato altresì che l’elaborazione del documento in questione è avvenuta a seguito di esplicita richiesta del cliente, al fine di poter celare alla di lui moglie i bonifici disposti a favore della sig.ra […omissis…]“;

In data 26 luglio 2018 la sig.ra Da Pra è stata incontrata nuovamente presso la sede della banca e che, “in seguito ad una sua specifica richiesta, ha consegnato una dichiarazione rilasciatale, a suo dire, dalla sig.ra […omissis…]“. In tale dichiarazione, firmata dalla stessa sig.ra […omissis…] in data 22 luglio 2018, la cliente ha dichiarato:

– di avere “un rapporto personale con il sig. […omissis…], dal quale ho ricevuto negli anni diversi bonifici a titolo personale;

– durante il colloquio con gli ispettori di Allianz (…) del giorno 17 luglio 2018 sono stata molto vaga nel dare informazioni in quanto sono a conoscenza del fatto che la moglie del […omissis…]non è a conoscenza del nostro rapporto personale e non volevo creare situazioni scomode;

– conosco personalmente la sig.ra […omissis…], con la quale ho un rapporto personale e alla quale ho disposto diversi bonifici dall’home banking. Preciso che non è la madre della mia consulente finanziaria;

– non ho nulla da eccepire sul comportamento della sig.ra Da Pra, dalla quale fin dall’inizio del rapporto sono sempre stata seguita, educata e consigliata

Con nota del 27 luglio 2018, trasmessa dallo […omissis…], per conto del sig. […omissis…], ad Allianz Bank, è stato riportato che il sig. […omissis…], affidato alla sig.ra Da Pra, “non esitava a firmare distinte in bianco per operazioni che la consulente diceva di dover eseguire (…) da una verifica eseguita a seguito di segnalazione dei Vostri Ispettori (…) ho appurato che dal 2012 ad oggi la sig.ra Da Pra ha eseguito bonifici ed in genere operazioni dal citato conto [del sig. […omissis…]a beneficio di terzi del tutto sconosciuti al sig. […omissis…]; in particolare: a tale sig.ra […omissis…], per complessivi 301.250 euro – a tale […omissis…] per complessivi 30.418,50. Risultano inoltre due movimentazioni (…) nei giorni 27 maggio 2014 e 3 giugno 2014 per complessivi 6.000 euro, rispetto alle quali pure il sig. […omissis…] è del tutto estraneo”. Inoltre, nella medesima nota lo Studio Legale ha precisato che il sig. […omissis…] “quantomeno dal 2013 non ha mai più ricevuto la corrispondenza di Allianz; in tutta evidenza la sig.ra Da Pra, in possesso dei codici per operare on line, ha impartito una disposizione in tal senso”, che “in occasione dei colloqui presso l’ufficio di Pieve di Cadore, la sig.ra Da Pra ha sempre consegnato al sig. […omissis…] estratti conto su fogli Excel, naturalmente privi delle operazioni incriminate (…) senza alcun riferimento ad Allianz Bank” e che “il sig. […omissis…], inoltre, non aveva modo di controllare on line il proprio conto poiché i codici erano disattivati (o modificati?) da anni, in quanto la sig.ra Da Pra sosteneva di non voler dare alcuna incombenza al mio assistito“.

In data 30 luglio 2018 è pervenuta presso la sede della banca la “confessione” della sig.ra Da Pra in cui, smentendo quanto affermato in precedenza, ha precisato che:

– “con il sig. […omissis…] ho sempre avuto, fin da ragazzini, un rapporto di amicizia (…) e sono diventata per lui un punto di riferimento(…) gli ho confidato le mie preoccupazioni per un familiare in difficoltà economiche. Lui si è subito offerto di darmi una mano (…);

– Sapevo che non era deontologicamente corretto ricevere denaro da un cliente e quindi ho pensato di far transitare i bonifici dal conto della sig.ra […omissis…] (…) a quello di mia madre, un vecchio conto che non utilizzava più, ancora aperto e del quale disponevo la delega per tutte le operazioni;

– Gli unici vincoli posti dal sig. […omissis…] erano la discrezione (…) e la restituzione, a partire dal 2023 (…);

– Negli anni mi sono fatta prendere la mano dalla generosità del […omissis…] e ne ho approfittato, soprattutto per poter sostenere i costi della mia formazione professionale (…);

– Il voltafaccia del […omissis…] mi ha veramente spiazzata; inizialmente abbiamo deciso disimulare l’errore per giustificare la chiamata della Banca, poi non so cosa sia successo per fargli negare i fatti (…);

– Ci tengo a precisare che la sig.ra […omissis…] e mia madre sono completamente estranee (…)”;

A seguito di questi elementi Consob ha ritenuto pertanto esistenti, a carico della consulente sig.ra Silvia Da Pra in considerazione di quanto sopra rappresentato, elementi che fanno presumere il perfezionamento delle seguenti fattispecie:

– acquisizione, anche mediante distrazione, della disponibilità di somme di pertinenza della clientela;

– comunicazione di informazioni e rendicontazioni non rispondenti al vero;

– perfezionamento di operazioni non autorizzate dai clienti;

– ricezione di modulistica prefirmata in bianco;

– utilizzo dei codici di accesso personali ai rapporti dei clienti, fuori dei casi consentiti;

Qui di seguito il testo completo della delibera 20601. 

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