Banca Generali tra le Italian Champions di Equita

C’è anche Banca Generali tra le Italian Champions, le 10 migliori emittenti con capitalizzazione superiore a 1 miliardo di euro, identificate dall’investment bank Equita nella sua ricerca “Italian Financial Markets, Industrial Trends and Investment Opportunities” sulla base delle performance di mercato: in particolare, queste realtà hanno registrato un ritorno annualizzato tra il 20% e il 30% medio annuo su un periodo di 10 anni. Queste società (oltre a Banca Generali ci sono De Longhi, Reply, Brembo, Amplifon, Recordati, IMA, Diasorin, MARR e Campari) presentano una capitalizzazione di mercato media di 4 miliardi di euro, in gran parte sono gestite da famiglie che hanno una quota di controllo della società e operano in settori diversificati (industriale, consumer, distribuzione al dettaglio, tecnologia e MedTech). Le Italian Champions risultano inoltre fortemente esposte alle esportazioni (più del 50% dei ricavi) e molto attive sul fronte M&A, ma la loro minor liquidità rispetto alle emittenti comparabili internazionali rimane una significativa barriera per gli investitori esteri.

Dalla ricerca emerge inoltre come l’Italia, dal punto di vista delle società di medie dimensioni, costituisca un’interessante opportunità di investimento. Lo studio evidenzia infatti come le società non finanziarie di medie dimensioni abbiano realizzato una performance migliore rispetto alle 40 società italiane più grandi quotate (Ftse Mib): i risultati della ricerca sono in forte contrasto rispetto all’attuale percezione dei media e degli investitori, i quali tendono a focalizzarsi sui problemi del settore finanziario o del debito pubblico. Analizzando le performance dell’indice Ftse Mid e dell’indice Ftse Star rispetto all’indice Eurostoxx 200 Small e all’indice Russell 2000, Equita ha evidenziato come l’indice Star abbia sovraperformato le emittenti small caps europee del 5% all’anno negli ultimi 10 anni e le emittenti small caps statunitensi del 4% all’anno nello stesso periodo. Ulteriori iniziative volte a superare i limiti del mercato finanziario italiano, come l’ottimizzazione del processo di quotazione, potrebbero sostenere questo trend e accrescere i successi iniziali dei Pir (Piani Individuali di Risparmio) e delle Spac (special purpose acquisition company), strumenti in grado di facilitare l’accesso ai mercati di capitali.

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