“Da una prima lettura veloce emerge che il servizio di consulenza finanziaria non è utilizzato dagli italiani, dato che solo il 20% del campione si affida alla consulenza professionale o delega un esperto.
Sono numeri in merito ai quali si può solo migliorare.
A partire dall’inizio del 2019, quando le banche invieranno ai clienti i primi rendiconti sui costi dei propri investimenti, non solo in percentuale ma anche in valore assoluto, forse crescerà l’attenzione su come vengono gestiti i propri denari e questo creerà un terreno sempre più fertile per la consulenza finanziaria.
Riteniamo che con la partenza del nuovo Albo unico, dove saranno presenti anche i Consulenti autonomi e le Società di consulenza FeeOnly, gli investitori più attenti e informati potranno avere accesso a un servizio di advisory indipendente che sino ad ora non era disponibile o lo era solo per pochissimi appassionati“.