Enasarco, il budget 2019 passa per un soffio

Sospirone di sollievo per il presidente di Enasarco Gianroberto Costa (nella foto). Secondo quanto risulta a Bluerating.com il bilancio previsionale 2019 della fondazione è stato approvato giovedì scorso sul filo di lana con una esigua maggioranza dei presenti. Alla fine sono sette i voti favorevoli, con quattro voti contrari e quattro non espressi (perché assenti dall’aula al momento del voto) all’interno del cda. Tra i voti favorevoli al budget 2019 oltre a quello del presidente Costa (Fenarc/Confcommercio), si registrano quelli dei consiglieri di amministrazione Leonardo Catarci (Ugl), Giovanni Maggi (Confindustria), Antonello Marzolla (Usarci), Francesco Milza (Confcooperative), Costante Persiani e Antonello Petrazan(Confcommercio). Costa ha dovuto incassare i voti contrari di Luca Gaburro e Davide Ricci (FederAgenti), Antonino Marcianò (Fiarc- Confesercenti) e Gianni Guido Triolo (Confesercenti). Mentre non erano presenti al momento del voto l’ex presidente Brunetto Boco (Uil), Luca Matrigiani (Ugl), Alfonsino Mei (Anasf), Pierangelo Rainieri (Cisl).

Le critiche di Mei. Anche alla luce degli esiti del voto risulta evidente il fronte critico verso la gestione Costa da parte di una buona fetta del cda. Tra le posizioni più critiche verso il presidente Enasarco si registrano quelle del consigliere Alfonsino Mei (nella foto) in quota Anasf, in rappresentanza dei consulenti finanziari. “Dopo l’analisi dell’ultima bozza di budget 2019 e del preconsuntivo 2018 permangono gli stessi dubbi già evidenziati in precedenza nelle scorse riunioni”, spiega Mei. “A mio avviso occorre un radicale rinnovamento delle politiche gestionali della fondazione, viste: l’aumento delle spese generali, in particolare quelle derivanti dalle consulenze professionali; l’aumento delle spese in comunicazione, di circa un milione di euro nei 2 anni di questa presidenza, peraltro senza che siano accompagnate da un preventivo quanto opportuno piano comunicazione; la prospettiva già nel breve termine di avere un fondo previdenza con serie prospettive di disequilibrio e un fondo assistenza con prestazioni integrative residuali e polverizzate, evidentemente di scarso interesse per gli iscritti visto che solo l’1% ne usufruisce”. Il rappresentante Anasf va avanti nell’elenco degli aspetti a suo giudizio discutibili nel documento previsionale di Enasarco, “Le spese stimate sul contenzioso legale istituzionale, che continuano a non abbassarsi; i rimborsi spese del Cda continuano ad aumentare, nonostante la previsione che i consiglieri residenti nella capitale non ne abbiano diritto e né mai usufruito.Altrielementi di particolare criticità̀ che se non affrontati prontamente metteranno in seria difficolta la tenuta di lungo periodo dell’ente sono sia lo scarso rendimento complessivo del patrimonio, con particolare riferimento a quello immobiliare, sia il trend delle iscrizioni all’ente, ormai costantemente decrescente”. “In definitiva”, conclude Mei, “riteniamo questo budget, considerato come documento di politica gestionale, molto deludente. L’utile di esercizio aumenta ma in virtù dei sacrifici richiesti dal 2012 agli iscritti sotto forma di aumenti contributivi e di sostanziale stallo delle prestazioni offerte. In questo quadro si sarebbe potuto e dovuto accelerare, introducendo istituti a maggior valore aggiunto per gli iscritti nel breve, valutando inoltre nuove procedure nel medio periodo, considerando per esempio l’ipotesi di internalizzare diversi servizi per ottenere risparmi ed efficienze di gestione e per valorizzare il personale della fondazione. Ma questo tipo di ipotesi, seppur proposte da tempo, non sono state mai approfondite, mentre altre sono state le iniziativa assunte, anche di tipo organizzativo, talvolta discutibili. La verità è che manca una visione prospettica che invece sarebbe necessaria per un ente dell’importanza di Enasarco”.

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