Banche, obbligazioni subordinate tra rischio e occasione

Alto rendimento, fino all’11,7% come nel caso di Mps. Gli spread offerti dal settore finanziario sono tornati appetitosi e a sostenerlo sono diversi analisti. Le obbligazioni emesse dalle banche incorporano nei valori il rischio Italia-spread e il fatto che molte emissioni, quelle dai valori più elevati, sono subordinate e quindi rischiano di trasformarsi in azioni se l’istituto finisce in difficoltà. Per questo hanno tagli di investimento minimo alti, anche 100 mila e 200 mila euro, per evitare che finiscano nelle mani del retail. Come riforta MF dello scorso 1 dicembre, all’inizio del mese l’ad di Unicredit, Jean Pierre Mustier, ha fatto da trendsetter impegnando 530 mila euro in obbligazioni perpetue del gruppo al valore di 108,98, cedola al 9,25%. Si tratta appunto obbligazioni subordinate, titoli che, in caso di inadempienza di pagamento da parte dell’emittente saranno rimborsate per ultime, dopo che saranno soddisfatti gli obbligazionisti senior. Nel frattempo il modello Mustier ha fatto scuola in Italia e il 23 novembre Giuliana Pedranzini, sindaco effettivo del Credito Valtellinese, ha investito 100mila euro in bond del proprio istituto.

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