Consulenti, come fare business con i clienti riassegnati

Quanto possono contare i clienti riassegnati nelle fortune di un consulente finanziario? Parliamo di un vecchio tema che sta tornando di grande attualità con Mifid 2 perché la restrizione dei margini sta portando gli intermediari a rivedere la composizione e l’attribuzione dei portafogli clienti, alla ricerca di una sempre maggiore efficienza.
Addetti ai lavori affermano che il portafoglio medio dei cf passerà a 30 milioni di euro in un arco di tempo non lontanissimo. Altro aspetto collegato è che per essere remunerativo un portafoglio riassegnato deve arrivare a rendere più di quanto è costato. Fatte queste premesse la nuova fatica editoriale a quattro mani di Francesco Priore (consulente finanziario e memoria storica della professione, tra i papà dell’Albo dei promotori prima e dei consulenti finanziari poi, oltre che apprezzato docente universitario) e Paolo Buro (ex consulente finanziario, oggi responsabile della formazione del gruppo ForFinance) porta un interessante contributo a una materia così delicata, come già si può evincere dal titolo “Come fare business con i clienti riassegnati” (edito da ForFinance,  è acquistabile sul sito www.forfinancestore.it  al costo di 25 euro). Un volume di 200 pagine dagli obiettivi ambiziosi: quello cioè di offrire un sistema di analisi del valore nascosto di un cliente riassegnato e un metodo esclusivo per metterlo a reddito, per fare di un portafoglio riassegnato un caso di successo. Nel dettaglio il libro tratta i tipi di riassegnazioni (a titolo oneroso e non oneroso), gli eventi all’origine del fenomeno, gli attori, il valore patrimoniale del portafoglio, l’inquadramento e la psicologia del cliente riassegnato, il vademecum per l’incontro, il metodo vero e proprio per mettere a reddito i riassegnati.

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