Fee only, salvagente per le iscrizioni all’Albo

Rischiavano di rimanere nel limbo ma, fortunatamente per loro, il Parlamento ha messo una toppa. Stiamo parlando dei consulenti finanziari autonomi che operano con la modalità del fee-only, cioè sono remunerati soltanto con le parcelle versate dai clienti, senza legami economici con chi fabbrica i prodotti finanziari (banche e sgr). Si tratta, per chi non conoscesse i loro mondo, di professionisti che da anni attendono di avere una loro sezione nel Nuovo Albo Unico dei consulenti finanziari, da poco istituito. Molti cf fee only sono attivi da decenni ma, ovviamente, hanno presentato la domanda di iscrizione al nuovo Albo Unico soltanto negli ultimi mesi e stanno ancora aspettando una risposta. Per evitare che tali professionisti finissero nel limbo e si trovassero impossibilitati a operare, in attesa di vedere accolta la loro domanda di iscrizione all’Albo, una norma inserita nella Legge di Bilancio 2019 ha stabilito per loro una procedura particolare (si veda qui l’articolo di Bluerating dove veniva evidenziato il problema). Nello specifico, è stato deciso che, per un periodo di 180 giorni, i consulenti fee only ancora in attesa di ricevere il via libera per l’accesso all’Albo potranno comunque continuare comunque a operare, purché rispettino un requisito: devono aver presentato la domanda di iscrizione prima del 30 novembre 2018. Inoltre, per  tutti i fee only vale sempre il prerequisito di base di avere iniziato l’attività prima del 31 ottobre 2007.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!