Azimut: campagna d’Egitto

Il gruppo Azimut mette a segno un colpo importante all’ombra di Sfinge e piramidi. Il colosso del risparmio gestito, infatti, ha firmato in data odierna un accordo per acquisire l’intero capitale di Rasmala Egypt Asset Management, uno dei maggiori operatori indipendenti in Egitto attivo nel risparmio gestito.  A seguito dell’operazione, Rasmala Egypt sarà rinominata Azimut Egypt Asset Management. “L’operazione in Egitto conferma il nostro impegno verso la crescita nell’area MENA (Medio Oriente e Nord Africa, ndr) e Turchia”, ha commentato il presidente di Azimut Holding, Pietro Giuliani (nella foto),  “Azimut sarà il primo Asset Manager globale con team di investimento basati a Dubai, Cairo e Istanbul, e la presenza diretta in questi mercati potrà attrarre un interesse significativo da parte di investitori globali. Questo investimento consentirà inoltre ad Azimut di valorizzare il suo modello di consulenza finanziaria integrata in un mercato retail di notevoli dimensioni, con interessanti prospettive a medio termine. L’acquisizione rappresenta la prima operazione del Gruppo in Africa, una vasta regione che offre opportunità uniche ancora inesplorate nella gestione e distribuzione di soluzioni di investimento”.

Chi è Rasmala Egypt Asset Mangement

Rasmala Egypt, fondata nel 1997, è specializzata nella gestione di portafogli conformi alla Sharia ed ha masse pari a 474 milioni di dollari. La società ha una forte esperienza nelle strategie azionarie, che rappresentano l’85% del totale delle masse. La società ha sede al Cairo ed è guidata da Ahmed Abou El Saad, a capo di un team di investimento di 10 persone che gestiscono una serie di strategie tra cui fondi pubblici e mandati per clienti istituzionali localifondi sovrani internazionali, fondi pensione, banche e HNWI (High Net Worth Individual, clienti con un elevato patrimonio netto). Il track record del team, inclusi periodi di prolungata instabilità e volatilità sui mercati locali, ha raggiunto nel periodo 2005 – giugno 2018 un rendimento complessivo del 624% in valuta locale, ben al di sopra del 537% dell’ EGX 30 e del 324% ottenuto in media dai fondi locali. Nel 2017, il fondo Arab Bank Corporation Equity gestito da Rasmala Egypt, si è posizionato al primo posto nelle classifiche per rendimento a 3, 5 e 6 anni.

Il contesto economico egiziano

L’Egitto è la più grande economia del Nord Africa con 95 milioni di abitanti e un PIL a parità di potere di acquisto di USD 1,10 trilioni per il 2017 (21° a livello globale). A seguito del cambio variabile della valuta introdotto nel 2016, l’Egitto ha avviato un importante programma di riforme economiche, sostenuto dal FMI e da alcuni Paesi limitrofi, per riequilibrare la sua economia e porre le basi per una crescita tra le più interessanti della regione e dei mercati emergenti. Si prevede che l’economia del Paese cresca del 5% annuo fino al 2020 – con gli investimenti diretti esteri che beneficeranno dell’eliminazione dei limiti alla circolazione di capitali – a fronte di importanti sviluppi strutturali nel settore energetico e di una ripresa del settore turistico che hanno permesso un miglioramento del deficit nazionale (attualmente ai minimi degli ultimi 5 anni).

Le aspettative di Azimut per l’Egitto

Azimut ritiene che l’Egitto possa rappresentare una grande opportunità per le società di Asset Management globali, alla luce di: una demografia in rapida crescita (il 60% della popolazione ha meno di 30 anni) e un livello relativamente basso di urbanizzazione (45% della popolazione vive in città); uno dei più alti PIL a parità di potere di acquisto pro capite dei mercati emergenti, esclusi i Paesi esportatori di energia/materie prime (USD 13.000 con potenziale di rialzo se confrontati con Brasile e Turchia); una capitalizzazione di mercato relativamente bassa dell’economia (nel 2017 il mercato azionario rappresentava quasi il 25% del PIL contro il 30% della Turchia e il 48% del Brasile). L’inflazione elevata – attualmente al 17,7% – rimane una sfida importante per l’economia, ma si prevede che l’attuazione delle riforme economiche favorisca ulteriormente il calo dei tassi di interesse e le prospettive macroeconomiche per la crescita nel settore dell’asset management locale. L’industria dei fondi comuni di investimento rappresenta attualmente solo l’1% del PIL totale con oltre il 90% del totale degli AuM investiti in strategie monetarie o reddito fisso.

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