Consulenti e contratto ibrido, meglio stare nelle reti

Continua il dibattito sul cosiddetto contratto ibrido, cioè la nuova forma di assunzione per i consulenti finanziari sperimentata dallo scorso anno da Intesa Sanpaolo. Si tratta di un inquadramento che unisce assieme un’assunzione come dipentente bancario part time, a cui si aggiunge la libera professione come consulente finanziario con la partita iva. Dopo la bocciatura giunta nei giorni scrsi dai sindacati (si veda qui la notizia), su questo tema si è espresso via Twitter Maurizio Bufi, presidente dell’Anasf, secondo il quale la figura del consulente finanziario può essere valorizzata come si deve soltanto all’interno delle reti.  “Il mercato ci darà il responso, dubito che sia positivo”, ha scritto Bufi. Ecco, di seguito il suo tweet.

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