Consulenti alla conquista del cliente-imprenditore

La sesta edizione di ConsulenTia, manifestazione dedicata alla consulenza finanziaria e organizzata dall’Anasf si è chiusa oggi all’Auditorium Parco della Musica con 3.000 visitatori unici, 59 partner tra sgr e reti, e il contributo del mondo istituzionale e politico.  La terza giornata ha visto salire sul palco il keynote speaker Nicola Ronchetti, fondatore e ceo di Finer, che ha presentato i risultati della ricerca commissionata da Anasf sulla relazione del consulente finanziario con famiglie e imprenditori per il raggiungimento dei loro bisogni e delle loro aspettative.
Per quanto riguarda il rapporto con i primi è emerso “un ruolo da vero pivot all’interno delle famiglie italiane, quello di un professionista socialmente fondamentale che va valorizzato e a cui va assicurato un futuro attraverso una continua attività formativa, un ricambio generazionale, adeguati supporti ed equi incentivi che ne riconoscano i meriti e che rendano la sua professione sostenibile nel tempo”, ha spiegato Ronchetti.

Per quanto riguarda la sua relazione con il mondo delle imprese si rileva una complessità congenita a questo tipo di pubblico ovvero la presenza di moltissimi referenti (direttore di banca, gestore corporate, referente bancario personale, commercialista, avvocato, notaio, consulenti ed esperti di finanza aziendale, oltre a famigliari e amici) in cui il consulente finanziario si colloca in una posizione competitiva. “Pur in questo contesto molto sfidante che caratterizza da sempre la piccola-media imprenditoria (famigliare) italiana (che costituisce il 75% del nostro tessuto imprenditoriale) il cf si ritaglia un’ottima posizione sul podio della soddisfazione, dietro solo al commercialista, che molto spesso è il pivot della squadra di vari professionisti che gravita intorno all’imprenditore; certamente quella del commercialista è la figura per antonomasia che assiste l’imprenditore e la sua creatura dalla nascita, passando per lo sviluppo fino al passaggio generazionale o alla cessione, ma anche in questo il consulente sembra avere un ruolo non secondario nelle prime fasi di nascita dell’azienda e in quella delicatissima del passaggio generazionale, non male per una figura professionale che ha fatto dell’assenza di impieghi il suo mantra (tagliandosi quindi automaticamente fuori dal mercato delle imprese)”, ha aggiunto Ronchetti.

Il direttore generale dell’Anasf Germana Martano, facendo un bilancio di ConsulenTia, ha dichiarato: “La nostra manifestazione cresce ogni anno e questo è un segnale molto positivo non solo per il riconoscimento che ne ricaviamo ma anche e soprattutto perché la grande attenzione da parte della categoria che rappresentiamo, oltre che del mondo politico, istituzionale e il mercato di riferimento, rappresenta la cartina di tornasole della necessità di confronto continuo tra gli attori di questa industria. Ciò che è emerso da questa tre giorni è che i protagonisti della crescita di questo settore sono certamente i consulenti finanziari, che hanno grandi potenzialità di sviluppo a sostegno dell’economia reale del nostro Paese, ma anche che è necessario che l’industria si muova in sincrono per attuare questa evoluzione”.

Ad aprire i lavori del convegno odierno più importanti dal titolo “Economia e società, il ruolo chiave del consulente finanziario” è stato Massimo Garavaglia che ha detto: “Dobbiamo puntare alla crescita, occorre investire e non fermarsi, per questo abbiamo scelto una manovra finanziaria espansiva. Il risparmio crea nel lungo periodo la crescita di un Paese e oggi serve dare agli italiani una prospettiva di tranquillità e un messaggio di fiducia nei fatti”. Il viceministro ha quindi condiviso che esistono ampi margini di crescita per la consulenza finanziaria in Italia, che attualmente detiene il 15% della ricchezza delle famiglie italiane.

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