Consulenti, Poste Italiane la vera minaccia

Il vero pericolo per le reti di consulenti finanziari? Sono Poste Italiane. Lo sostiene Gianluca Ferrari, brillante analista di Mediobanca Securities nell’ultimo report (vedi notizia). Secondo Ferrari, infatti, Poste Italiane sta attualmente lavorando per trovare il proprio posizionamento nell’industria e anche se gli asset gatherer non la vedono come un concorrente, il report sostiene che invece potrebbe essere una minaccia-chiave. In primo luogo perché i numeri di Poste Italiane sono di impressionanti: su un totale di 506 miliardi di euro di attività finanziarie dei loro clienti, il segmento affluent (con asset tra 75mila e 500mila euro) rappresenta il 50% (vale a dire oltre 250 miliardi di euro), mentre i clienti private (con 500mila euro e più) rappresentano circa 30 miliardi di patrimonio.

La società sta attualmente rivisitando il suo intero modello realizzato con 8mila relationship manager. Per quanto riguarda il pricing, l’assenza di un consulente finanziario da remunerare consente a Poste di addebitare dei total expense ratio di 50-60 punti base al di sotto dei asset gatherer italiani senza commissioni di performance. La società potrebbe sviluppare internamente un’infrastruttura tecnologica (app per la gestione dei risparmi e di robo-advisory per i clienti che richiedono servizi a basso consumo di tempo), ma anche una riduzione dei prezzi inversamente proporzionale al ai total financial asset investiti.

Vuoi ricevere le notizie di Bluerating direttamente nella tua Inbox? Iscriviti alla nostra newsletter!