Consulenti, voi farete la fine dei dinosauri

Cari colleghi consulenti, rassegnamoci: per noi l’estinzione è vicina. E’ questa, in sintesi, la spiazzante posizione espressa da un sedicente consulente finanziario, Mastro 26. Una mail inviata alla nostra redazione che vogliamo proporvi di seguito, lasciando come sempre a voi la possibilità di esprimere il vostro giudizio tramite i commenti. Buona lettura.

Gentile redazione di Bluerating,
vi scrivo con richiesta di pubblicazione perché mi piacerebbe coinvolgere i colleghi in merito a una riflessione sul settore che mi attanaglia da parecchio tempo e non sono l’unico a farla, ve lo assicuro. Lo dico chiaramente: se non siete dei super portafoglisti, meglio che vi trovate un nuovo lavoro.

La consulenza finanziaria per il retail si estinguerà a breve e quella per i grandi patrimoni si ridimensionerà molto, vi spiego il perché. Ci sono tre motivi che mi portano a queste conclusioni. Il primo è di natura anagrafica. Il nostro è un settore di vecchi e i giovani, che tra l’altro sono quelli che si dedicano ai patrimoni più piccoli, latitano. Citando un articolo del vostro sito di Paolo Martini (leggi qui) che avevo letto e mi aveva colpito “Solo il 2% degli iscritti all’albo dei consulenti dinanziari ha meno di 40 anni. Basta questo dato per rendere preoccupante il futuro della nostra professione. Se il quadro resterà immutato nei prossimi 15-20 anni, non ci saranno più consulenti attivi perché l’età media sarà di ben 70-75 anni”. In sostanza, se non si lavora sui giovani siamo spacciati…

In secondo luogo, c’è la questione dei costi. Adesso che verranno i nuovi rendiconti, anche se stanno facendo di tutto per sabotarli, scommetto che molti clienti si porranno diverse domande…quelli poi che investono poco perché devono sopportase spese che oggettivamente sono esagerate? Magari non subito, ma nel lungo termine le varie Mifid porteranno a un sensibile abbassamento dei margini: meno soldi, meno professionisti, è matematico.

A darci il colpo di grazia, che bene si lega anche al tema dei costi, sarà la tecnologia. Si certo, la digitalizzazione aiuta operativamente il nostro lavoro, ma è vero che aiuta anche i clienti, rendendoli sempre più propensi a cercare servizi impersonali e immediati, a basso valore aggiunto, un po’ come è capitato per l’informazione se pensate, dove ora nessuno più o quasi compra i giornali (scusate). Aggiungeteci i “robo advisor” e il gioco è fatto. Non gli indipendenti, quelli onestamente non mi fanno paura, vuoi per le dimensioni del fenomeno in Italia, vuoi per la qualità dell’offerta che solo chi lavora con gli strumenti forniti da un grande gruppo può avere. Vi ringrazio in anticipo per l’attenzione, spero che questo mio sfogo serva per scongiurare un destino che vedo davvero nero…chi vivrà vedrà…intanto meditate gente, meditate…

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