Questionari Mifid 2, i principi Esma sono ancora un miraggio

“I questionari attualmente in uso presso la stragrande maggioranza degli intermediari non rispondono in modo compiuto ai principi indicati dall’Esma nel giugno del 2015 con l’emanazione di quegli orientamenti che sono stati fatti propri da Consob nell’autunno dello stesso anno”. Sono le parole dure di Emanuele Carluccio, presidente Efpa Europe, riprese da una cover story dedicata ai questionari Mifid 2 su Plus.

Una riflessione che deriva da una potenziale rilevazione empirica, sostiene Carluccio “Sarebbe sufficiente andare a verificare, intermediario per intermediario, qual è, da un lato, l’esito del questionario di profilatura in termini di profilo di rischio abbinato al cliente e qual è, dall’altro lato, il grado di rischio desumibile dall’effettiva composizione del portafoglio per  comprendere immediatamente come le imprese di investimento abbiano interpretato sinora il momento della profilatura più come un mero obbligo normativo-regolamentare che come un vero e proprio momento sia di education nei confronti del cliente, sia di comprensione dei desiderata del cliente stesso da parte del consulente/gestore della relazione.”.

D’altra parte alcune criticità sono evidenti, prosegue Carluccio “Una è l’orientamento Esma che invita ad esplicitare il trade off-rendimento-rischio che caratterizza le diverse alternative di investimento prima ancora di andare a indagare la propensione al rischio del cliente; un cliente infatti potrebbe valutare l’opportunità, o meno, di assumersi dei rischi anche in funzione del premio al rischio che ottiene per ogni unità di rischio aggiuntivo che si assume. E poi l’orientamento che invita le imprese di investimento non solo a non fare affidamento sulle autovalutazioni dei clienti in relazione alle loro conoscenze, esperienze e situazioni finanziarie, ma anche ad adottare misure per garantire la coerenza delle informazioni raccolte sui clienti, predisponendo quesiti in modo tale da verificare l’esistenza di evidenti contraddizioni”.

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