Corcos: il risparmio al servizio della società e dell’economia

Si apre oggi a Milano l’edizione 2019 del Salone del Risparmio. Di seguito l’intervista che Tommaso Corcos (nella foto), presidente di Assogestioni, ha rilasciato a Bluerating alla vigilia della manifestazione.

Dieci anni di Salone del Risparmio sono un compleanno importante per Assogestioni, che organizza l’importante evento milanese nato nel 2009 e che vede al centro dell’edizione del decennale il tema a tre facce “Sostenibile, responsabile, inclusivo. La frontiera del risparmio gestito”. E proprio di questi argomenti parliamo con Tommaso Corcos (nella foto), presidente di Assogestioni e numero uno di Eurizon Sgr (gruppo Intesa Sanpaolo).

Esg e finanza sostenibile: perché la scelta di porre questo tema al centro della “decima”?

Negli ultimi anni l’attenzione di policy maker, player finanziari e attori economici per i temi della sostenibilità si è andata fortemente rafforzando. La spinta normativa in arrivo dall’Unione Europea e una crescente sensibilità diffusa nell’opinione pubblica hanno creato terreno fertile per nuove iniziative in campo economico e finanziario. In quest’ultimo ambito stiamo assistendo a una proliferazione di strumenti di investimento Esg, fondi aperti, Etf, polizze unit-linked, Pir ed Eltif: in Italia l’offerta proveniente dal risparmio gestito è sempre più ampia.

Ecco perché non abbiamo avuto dubbi nel porre gli investimenti sostenibili al centro della decima edizione del Salone. Ambiente, società e governance: tre tematiche fondamentali racchiuse nell’acronimo Esg, che indirizzano il ruolo che svolge la nostra industria. Che non è solo quello di gestire i patrimoni ma anche quello di proiettare una visione del futuro condivisa e sostenibile, nella quale le virtù del risparmio privato devono coniugarsi con il bene collettivo.

Per questo si rende necessario ottenere informazioni sempre più dettagliate e puntuali su questo tema. A tale scopo Assogestioni ha commissionato un progetto per una ricerca che verrà presentata al Salone il 3 aprile. Ci sarà anche un percorso tematico ad hoc per accompagnare gli operatori del settore a maturare una consapevolezza verso la sostenibilità attraverso conferenze e dibattiti che vedranno la partecipazione di alcune tra le voci più autorevoli di questo ambito.

La plenaria di apertura sarà arricchita dalla presenza di Adam Jonas, managing director di Morgan Stanley e specialista dei legami tra automotive e finanza, e di Carlo Ratti, professore del MIT-Massachusetts Institute of Technology di Boston dove dirige il SENSEable City Lab. Insieme, i due esperti approfondiranno il tema delle città smart e della mobilità sostenibile. Mentre la conferenza di chiusura ospiterà un relatore d’eccezione: Jeffrey Sachs, macroeconomista ed esperto mondiale di sostenibilità e lotta alla disuguaglianza economica, che farà il punto su come il settore del risparmio gestito possa contribuire al raggiungimento dei 17 obiettivi per lo sviluppo sostenibile promulgati dalle Nazioni Unite, da raggiungere entro il 2030.

Ma il Salone è anche molto altro: oltre che sulla sostenibilità, accenderemo i riflettori sui cambiamenti dettati dalla MiFID II, sul ruolo dell’industria nel sostegno all’economia reale, sulla finanza comportamentale e sull’educazione finanziaria. Il tutto accompagnato dai numerosi momenti di confronto tra i professionisti del settore per fare il punto sulla visione di lungo termine dei mercati.

Quali sono state le principali cause del rallentamento della raccolta nel 2018? Quanto ha pesato la volatilità del quarto trimestre?

Tutte le principali classi di investimento hanno chiuso il 2018 con segno negativo, e – seppure la raccolta del 2018 sia stata una minima parte di quella del 2017 – si è comunque chiusa con afflussi per circa dieci miliardi di euro. Oggi le prospettive appaiono più incoraggianti: il rally d’inizio anno sembra aver ripristinato la fiducia e trainato il ritorno dei capitali da parte degli investitori, soprattutto grazie al cambio di direzione della politica monetaria americana. Basti pensare alla performance dell’S&P, che da inizio anno segna +13,5% dopo aver chiuso il mese di dicembre a -9,1% (fonte: money.cnn.com, dati in USD) – oscillazioni che se non sono gestite professionalmente possono disorientare. Ma cogliere le opportunità di crescita in giro per il mondo è possibile, pensiamo anche all’attuale risalita degli emergenti.

Ci avviciniamo al termine del primo trimestre dell’anno. Qual è lo stato di salute dell’industria e quali sono i principali cambiamenti che avete registrato nelle preferenze degli investitori italiani?

I dati aggregati confermano la centralità della nostra industria nella gestione della ricchezza degli italiani, che nonostante la crisi finanziaria e le turbolenze dei mercati sono stati capaci nel corso degli anni di mettere da parte circa 4.400 miliardi di euro (dati Bankitalia). Con un patrimonio totale che a fine gennaio 2019 ammontava a 2.106 miliardi, il settore del risparmio gestito è dunque direttamente responsabile per quasi la metà della ricchezza dei cittadini e sono ben 7,2 milioni i sottoscrittori di fondi comuni italiani a fine 2017 (dati Assogestioni), oltre 500 mila in più rispetto all’anno precedente.

Guardando avanti, il risparmio della Penisola dà segnali di ripresa sullo sfondo del miglioramento del tono dei mercati, per quanto in un contesto ancora incline all’incertezza. Gennaio ha visto il ritorno dei fondi aperti in territorio positivo con una raccolta netta di 600 milioni di euro. In termini di prodotti, assistiamo alla prosecuzione dei principali trend del 2018: continuano a far bene i fondi monetari, bilanciati e azionari, mentre al momento i risparmiatori continuano ad allontanarsi dagli obbligazionari.

A oltre un anno dalla sua entrata in vigore, può tracciare un bilancio sull’impatto di MiFID II?

Ci troviamo nel primo anno in cui le società di gestione e i consulenti finanziari dovranno effettivamente misurarsi con l’impatto del regime di trasparenza dei costi e degli oneri che gli intermediari sono obbligati a rendere nei confronti della clientela. Siamo di fronte a un cambiamento di approccio che tocca la percezione degli investitori e il Salone del Risparmio 2019 sarà il primo momento in cui si metteranno a fattor comune tutte le esperienze di relazione con il cliente.

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