Truffa diamanti, arriva il presidio davanti a Banco Bpm

Come da comunicato inviato dalle associazioni, si terrà sabato 6 aprile 2019 dalle 8,30 alle 11 il Presidio organizzato da Adiconsum e Federconsumatori per il caso diamanti. All’ingresso del Cattolica Center, in via Germania 33 a Verona, dove si svolgeranno i lavori dell’annuale Assemblea dei soci del Banco Bpm, i consumatori coinvolti nella vendita dei preziosi, clienti del Banco, manifesteranno per sollecitare la Banca alla completa restituzione del capitale investito.

Al 31 gennaio 2019 per chiedere la restituzione dei propri risparmi hanno fatto reclamo – si legge nella Relazione annuale del Banco – 13.300 persone per un petitum di 430 milioni di euro.

“Ad oggi le proposte formulate dalla banca si attestano mediamente al 50% dell’investimento iniziale, proposta che gli interessati giudicano non soddisfacenti. È auspicabile che il Banco Bpm si allinei alle buone prassi degli altri istituti coinvolti e che rifonda la differenza tra il capitale investito dai risparmiatori ed il valore stimato delle pietre” riporta il comunicato.

Secondo il provvedimento sanzionatorio dell’Antitrust del 20 settembre 2017 il valore delle vendite intermediate dal Banco BPM dal 2011 al 2016 è stato complessivamente di oltre 600 milioni di euro, concentrate prevalentemente nell’ultimo biennio. I clienti interessati dall’acquisto di diamanti sono stati circa 30.000-40.000, il 40-50% di essi ha acquistato pietre tra il 2015 e il 2016. L’Antitrust col provvedimento del 2017 ha multato, tra gli altri, il Banco Bpm con una sanzione di 3.350.000 euro, provvedimento confermato dal Tar del Lazio e impugnato al Consiglio di Stato, ove ora è pendente.

La Pratica commerciale sanzionata si è sostanziata nel fornire una rappresentazione parziale, ingannevole e fuorviante – si legge nel provvedimento – delle caratteristiche dell’investimento in diamanti, presentato alla clientela quale investimento in un “bene rifugio” in grado di conservare ed accrescere il suo valore nel tempo, di agevole liquidabilità e alienabilità.

Sul caso è stata anche avviata un’indagine da parte della Procura della Repubblica di Milano.

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