Il 2019 è iniziato in modo abbastanza soddisfacente, ma questo non vuol dire che possiamo abbassare le difese.
Crescita monetaria ancora inferiore alle aspettative, rendimenti bassi e mercati che devono compensare dati economici più deboli del previsto devono farci riflettere.
Nell’ultimo numero della loro analisi di mercato trimestrale, The Big Picture, gli esperti multi-asset di Invesco, non si aspettano una recessione quest’anno, ma ritengono che la maggior parte delle economie sia nella fase finale di espansione del ciclo e che possa pertanto essere giunto il momento di ridurre gradualmente le esposizioni al rischio e prepararsi ad una recessione che prima o poi è destinata ad arrivare.
Nel complesso, preferiscono una selezione diversificata di quattro asset da cui si aspettano buoni rendimenti a medio termine, ma che offrono anche potenziale nel breve termine: azioni giapponesi, real estate dei mercati emergenti, titoli di Stato dei mercati emergenti e liquidità in dollari USA.
Come sottolinea Paul Jackson, Multi-Asset Research EMEA Etfs di Invesco (nella foto) “Due sono i fattori che inducono a ritenere che non sia il momento di arretrare su una posizione ultradifensiva”. “Il primo è che a nostro giudizio l’economia statunitense non sta per cadere in recessione e il secondo è che le autorità stanno adottando misure elusive.”
Sul fronte politico, anche se la Fed e la BCE sembrano più accomodanti rispetto agli anni precedenti, le misure di allentamento adottate dal governo e dalla banca centrale cinese avranno probabilmente un impatto maggiore.
A mano a mano che le autorità cinesi ricorrono a tutti gli strumenti disponibili per stimolare la crescita, gli esperti degli investimenti Invesco si aspettano un rimbalzo dell’economia cinese nel primo semestre di quest’anno, soprattutto qualora venga raggiunto il tanto agognato accordo commerciale tra Cina e Stati Uniti. Prevedono anche che nessun’altra grande banca centrale procederà a una stretta della politica nei prossimi 12 mesi e che la People’s Bank of China continuerà l’allentamento.
In un contesto in cui gli investitori sono “intrappolati tra bassi rendimenti obbligazionari e delusioni economiche”, gli esperti multi-asset di Invesco ritengono che gli asset azionari e immobiliari presentino valutazioni atte a offrire rendimenti a medio termine migliori rispetto agli strumenti obbligazionari.
Difatti, ad eccezione degli Stati Uniti, i mercati azionari globali sembrano fornire valutazioni ragionevoli. Gli esperti Invesco si attendono migliori rendimenti a medio termine per le azioni giapponesi e britanniche in quanto a loro giudizio la crescita dei dividendi è destinata a continuare in Giappone e gli asset britannici hanno probabilmente scontato un maggior numero di notizie negative rispetto a quanto giustificabile.
Per quanto riguarda invece il fronte obbligazionario, gli esperti degli investimenti Invesco sono preoccupati per il debito societario USA storicamente elevato, che amplifica il rischio associato agli investimenti creditizi a mano a mano che si avvicina una recessione e potrebbe aggravare la regressione economica, soprattutto perché gran parte di tale debito è stata usata per riacquisti di azioni, anziché creare nuova capacità e migliorare la produttività.
Infine gli esperti multi-asset di Invesco continuano a evitare le materie prime in quanto a loro giudizio si collocano in generale ampiamente al di sopra dei livelli storici. Su un orizzonte di cinque anni, si aspettano un rendimento totale annualizzato in dollari USA del 14%, 11% e 4% da tre delle loro quattro asset class sopra citate, rispettivamente azioni giapponesi, real estate e titoli di Stato dei mercati emergenti. Si stima che la liquidità in dollari USA, utilizzata come strumento di diversificazione, genererà un rendimento totale annualizzato del 3% su cinque anni.