Sembra esserci una speranza per i rimborsi dei risparmiatori. E questo nonostante lo scorso febbraio la Cassazione abbia dichiarato la legittimità del cambio dei rendimenti per i buoni fruttiferi postali. In base alla sentenza di febbraio, che ha ribaltato la pronuncia del 2007, lo Stato poteva ricalcolare infatti i rendimenti sui buoni postali emessi prima del 1999.
Con un pronunciamento di qualche mese fa, la Cassazione ha stabilito la legittimità del decreto con cui vennero ridotti i tassi di interessi dei buoni postali perchè non era necessario che il sottoscrittore venisse ulteriormente informato dalle Poste del cambiamento avvenuto. Secondo un articolo pubblicato sabato 27 aprile su Plus24 – il Sole24Ore, ci sono però ancora alcuni piccoli spiragli di un rimborso a favore dei risparmiatori.
Il settimanale ha interpellato infatti l’avvocato Letizia Vescovini, la quale sostiene una tesi: esiste comunque la possibilità per i risparmiatori di ottenere un rimborso sugli interessi dei buoni postali liquidati dal 21esimo al 30esimo anno. Secondo l’avvocato infatti, nel testo del decreto ministeriale del 1986, che modificò i tassi, c’era comunque un difetto di comunicazione. Nel testo cartolare diffuso dalle Poste mancava infatti l’esplicitazione sul rendimento del titolo dal 21esimo al 30esimo anno.