Consulenti, così si lavora in Azimut

Un totale di 1.766 professionisti, di cui 1.436 uomini e 330 donne. Si componeva così, al 31 dicembre del 2018, la rete di consulenti finanziari di  Azimut, secondo i dati contenuti nella relazione che gli amministratori hanno inviato all’ultima assemblea degli azionisti, riunitasi il 26 aprile scorso. Tra i 1.766 consulenti finanziari c’è un gruppo di 262 soggetti che costituiscono la divisione di Wealth Management, professionisti specializzati nel rapporto con clienti di fascia alta. A livello geografico, la rete italiana che fa capo alla controllata Azimut Capital Management, è incentrata su 8 macro aree con 7 managing director, 27 area manager, 15 responsabili del  wealth management e 98 team manager.

Più che le cifre sulla composizione della rete, che sono ovviamente in continua evoluzione, la relazione sulla gestione del gruppo Azimut contiene dati interessanti sulle politiche di formazione e di sviluppo dei talenti tra i financial advisor.

FORMAZIONE – Nel 2018 sono state erogate in Azimut 96.207 ore/uomo di formazione professionale  (contro le 73.742 del 2017; +30%) 61.032 ore sono state dedicate alla formazione obbligatoria e 35.175 ore sono riferibili alla formazione non obbligatoria (in crescita del 91% rispetto al 2017).

VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE – In Italia, la valutazione delle performance dei consulenti di Azimut viene monitorata con parametri quantitativi e qualitativi. Viene in particolare monitorata l’acquisizione di nuovi clienti, la raccolta di risparmio come indicatore di fiducia del cliente, la stabilità della clientela. Dall’insieme dei diversi indicatori si ricava un profilo della qualità professionale del financial advisor.

CONTROLLI E ISPEZIONI – Il consulente viene poi analizzato tramite indicatori di anomalia elaborati dall’associazione di categoria Assoreti. Quando sorge un sospetto su un determinato comportamento da parte di un consulente, la direzione commerciale effettua opportune segnalazioni alla funzione di Internal Audit, che opera per “garantire la massima correttezza, l’integrità morale ed il rispetto delle leggi e delle disposizioni interne ed esterne applicabili”.

In particolare, i controlli sono effettuati anche attraverso, visite ispettive,  analisi degli indicatori di anomalia e analisi dei reclami ricevuti dalla clientela. “La buona reputazione comportamentale dei consulenti Azimut è confermata dal fatto che le segnalazioni sono rare”, è scritto nella Relazione inviata all’assemblea.

LARGO AI GIOVANI – Per lo sviluppo dei talenti, Azimut ha messo in campo progetti diversi con focus sui giovani consulenti. Nel 2017 Azimut ha avviato un piano triennale di reclutamento dedicato ai giovani financial advisor con alto potenziale. Il progetto si rivolge a chi già opera nella consulenza agli investimenti e intende intraprendere un percorso di crescita professionale con un player indipendente. Il progetto punta alla formazione di nuovi professionisti con esclusivi percorsi formativi, sia tecnici sia commerciali, con sistemi incentivanti e con un programmato percorso di carriera. La struttura, a fine 2018, consisteva di 75 giovani che, secondo il piano, diventeranno 100 nel 2019. Per quanto riguarda i reclutamenti, nel 2018 sono entrati nella rete 198 consulenti, di cui 152 uomini e 46 donne.

CODICE ETICO – Il Codice interno di comportamento per i consulenti finanziari e i loro collaboratori illustra analiticamente le regole di comportamento nell’offerta fuori sede soffermandosi in particolare sugli obblighi di riservatezza, sull’abuso di informazioni privilegiate, sulle operazioni personali e sui conflitti di interesse. Regole precise vengono dettate per quanto attiene alle procure, cointestazioni e domiciliazione della corrispondenza dei clienti, considerate temi sensibili nell’ottica di prevenzione delle frodi nei confronti dei clienti.

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