Trump contro Deutsche Bank

Giornata movimentata in casa Deutsche Bank. Il presidente americano Donald Trump le ha fatto causa con un’azione inibitoria. 

Scendendo più nel dettaglio, il presidente Usa vuole infatti impedire a Deutsche Bank di diffondere documenti e informazioni sui suoi affari, dopo che, due settimane fa, la Camera dei deputati americana – a maggioranza democratica – aveva chiesto alla banca una lista dettagliata dei prestiti che aveva concesso al tycoon. Probabilmente, alla ricerca di qualche documento imbarazzante sul conto di Trump.

In Italia, invece, Deutsche Bank ha divulgato una nota in seguita alla sentenza dell’Antitrust che, accogliendo una segnalazione di Altroconsumo, ha imposto l’interruzione della campagna pubblicitaria sul prodotto “Fai +1%”. Altroconsumo contestava che non vi fosse chiarezza sul fatto che i premi promessi dalla banca non fossero in denaro ma in buoni di consumo.

Ecco di seguito il testo della nota dell’istituto tedesco: “Deutsche Bank Spa ha sospeso i messaggi pubblicitari secondo le indicazione dell’Autorità”, si legge, “Convinta di aver agito in modo corretto, ha presentato opportune memorie in propria difesa nel procedimento appena avviato”. Nella memoria difensiva, depositata il 23 aprile scorso, Deutsche Bank si è difesa sostenendo di non aver mai promesso premi in denaro (vietati dalla legge), ma un premio sul totale investito. Secondo l’istituto,  “è evidente che il premio di massimo 20.000 euro è da intendersi in termini di “controvalore” dei beni e servizi offerti, che Deutsche Bank ha deciso di fornire sotto forma di buoni elettronici”.

 

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