
Dottor Foti, partiamo dalla notizia del giorno: dopo la diffusione della vostra nota congiunta con UniCredit molti giornali hanno parlato di un divorzio imminente tra le due banche. Cosa dobbiamo aspettarci?
Io credo sia importante sottolineare un fatto: quello firmato da UniCredit e Fineco è appunto un pre-agreeement, un accordo con cui viene assicurata la continuità aziendale alla nostra banca, qualora UniCredit decidesse di vendere la propria quota. Ciò non significa però che questa ipotesi sia destinata a verificarsi: potrebbe realizzarsi a breve, fra molti mesi o anni, oppure potrebbe non verificarsi mai. Lo spettro delle possibilità è molto ampio e ripeto: si tratta di una decisione precauzionale che prevede ad esempio la possibilità per i correntisti di FinecoBank di utilizzare come oggi gli sportelli atm di Unicredit anche per i prossimi vent’anni, proprio nella logica della continuità operativa.
Perché la nota congiunta è stata diramata proprio ieri? Qualcuno l’ha interpretata come un segnale di una volontà di separarsi…
La comunicazione era doverosa, trattandosi di due società quotate che devono informare gli azionisti e il mercato sugli accordi di questo tipo. Mi preme però ricordare un altro aspetto importante. Fineco ha sempre conservato la sua autonomia, prima e dopo essere entrata nella galassia di UniCredit. Mai ci è capitato di accantonare un determinato piano di sviluppo solo perché facevamo parte di un gruppo bancario più grande, né il nostro azionista di maggioranza ci ha imposto di rinunciare alla nostra identità. Siamo sempre stati indipendenti e lo saremo anche in futuro.
Con la trimestrale avete annunciato anche il lancio di due novità tecnologiche per la rete dei consulenti finanziari. Di cosa si tratta?
La prima novità è la combinazione tra il modello di cyborg-advisory (la consulenza basata sull’utilizzo di algoritimi e nuove tecnologie; n.d.r) con l’analisi dei Big Data. Grazie a questi strumenti, i consulenti della rete potranno approfondire meglio le necessità finanziarie della clientela e troveranno più facilmente le soluzioni per soddisfarle. Il progetto inizierà nel secondo semestre 2019 e la nuova piattaforma è attesa nei primi mesi del 2020. In pratica, grazie alle nuove tecnologie i financial advisor di Fineco riusciranno a utilizzare e processare in maniera più efficiente le informazioni a disposizione, dedicandosi maggiormente alla relazione con la clientela e aumentando così la propria produttività.
Qual è la seconda novità in arrivo?
Si tratta di una piattaforma di co-working, attesa a fine 2019, che consentirà un ulteriore aumento della produttività permettendo ai consulenti di condividere la clientela con altri colleghi e gestire più attivamente un maggior numero di clienti.
Quali sono i vantaggi?
Il co-working avverrà ovviamente su base volontaria e consentirà a ciascun financial advisor di integrare le proprie competenze con quelle di un altro professionista della rete. Ci sono infatti parecchi consulenti che hanno particolari attitudini in certi ambiti, per esempio sono abili nella raccolta ma hanno ancora bisogno di accrescere l’esperienza nella gestione del portafoglio e nella relazione del cliente, o viceversa. Il nuovo sistema di co-working favorirà dunque lo scambio di competenze.