Generali e quel silenzio su Fineco

«Ora che FinecoBank sarà indipendente da Unicredit, potrebbe diventare un obiettivo appetibile per Generali?». La domanda arriva all’improvviso da un giornalista presente all’Assemblea degli azionisti del Leone alato. Philippe Donnet, fresco di rinnovo alla guida del Gruppo Generali, e Roberto Galateri, per la terza volta presidente, non se l’aspettavano. L’Assemblea è durata oltre sei ore, anche se è andato tutto liscio. I due erano stanchi. L’ad però dimostra prontezza di riflessi e risponde con dribbling secco: «Nessun commento, siamo qui per parlare di Generali, non di Unicredit». Di fatto, però, non è una smentita né una conferma. Galateri lo spalleggia e saluta tutti: «Dobbiamo andare a fare il primo cda del nuovo board, per ora avete davanti solo due consiglieri».  A questo punto l’immaginazione viaggia, se si fa l’esercizio di unire i puntini.

Anni fa si parlò a lungo di un possibile matrimonio tra Banca Generali, la società guidata da Gian Maria Mossa e controllata del gruppo, e la banca multicanale di Unicredit. Alla fine non se ne fece nulla, ma l’interesse c’era. Tornando a ieri, poi, durante l’assemblea Donnet ha detto più volte di voler puntare sul risparmio gestito, che l’asset management sarà il terzo pilastro di Generali: «che non sarà più solo una compagnia di assicurazioni, ma di assicurazioni e asset management». E, cosa ancor più significativa, ha detto di essere pronto a «cogliere opportunità» per eventuali acquisizioni in Italia come in Europa: «abbiamo le disponibilità per farlo». Generali ha già una rete di consulenti molto importante, ma anche Fineco ne ha una: insieme, potrebbero diventare una potenza. Per di più, la società guidata da Alessandro Foti macina profitti e in Borsa garantisce dividendi interessanti (2,8% di rendimento nel 2019). E’ notizia di ieri, poi, che Unicredit ha concluso l’operazione di accelerated bookbuilding del 17% di FinecoBank, operazione che le ha consentito di incassare dal mercato un miliardo di euro. Circostanza che la renderebbe, di fatto, ancor più scalabile. 

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