Banche, l’Italia è un modello virtuoso

“In Europa ci sono stati casi peggiori dei recenti scandali italiani (le quattro bridge bank e le due banche venete) e, sempre in Europa, negli ultimi sette anni sono stati persi 330.000 posti di lavoro, il 70% dei quali con licenziamenti. Ha ragione, quindi, chi sostiene che in Italia le banche sono più sane di quelle tedesche”. E’ il pensiero del segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

Insomma, il Bel Paese, non ha nulla da invidiare in materia di intermediazione e di gestione del personale annesso “In Italia, gli esuberi sono stati governati con pensionamenti e prepensionamenti su base volontaria, e con una gestione condivisa fra sindacati e banche, sono usciti e usciranno entro il 2022 60.000 lavoratori, mentre contemporaneamente sono stati assunti 20.000 giovani. Ciò rappresenta un modello di relazioni che va stimolato e aiutato perché potrebbe essere imitato anche dall’Unione europea. Pure la vicenda Carige può essere gestita sulla base di questi presupposti, ma serve, perché previsto per legge, un piano industriale e non le semplici chiacchiere. Non servono né promesse né fumo negli occhi. In un mare di parolai, occorre un serio progetto di rilancio della banca, testimoniato con documenti scritti così come stabilito dalla legge. Non accetteremo altre soluzioni. E serve da parte di tutti una vera e concreta assunzione di responsabilità, rispondente ai ruoli che ciascuno ricopre. Abbiamo gli strumenti per un concreto rilancio della banca, da riconsegnare al suo territorio. Se qualcuno si azzarderà a parlare di licenziamenti, lo scontro sarà inevitabile. Per i recenti scandali, auspichiamo che al più presto la magistratura si esprima condannando pesantemente i responsabili” conclude Sileone.

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