
L’authority presieduta da Savona ha adottato inoltre 42 provvedimenti di sospensione cautelare dall’esercizio dell’attività, a fronte delle 54 adottate nell’anno precedente. Tirando le somme, la vigilanza sui cf lo scorso anno ha visto aumentare le sanzioni inflitte ai financial advisor , anche se non è stato toccato il livello record di ben 83 radiazioni registrato nel 2015.
Nella stessa relazione, Savona ha parlato ovviamente anche di industria del risparmio in generale. Ha lanciato un allarme contro i rischi della diffusione delle criptovalute, ha evidenziato la necessità di una politica fiscale comune, di un’azione a favore dell’educazone finanziaria, della crezione di un titolo europeo privo di rischio, visto che oggi l’unico strumento finanziario con queste caratteristiche è il Bund tedesco. Il potere di valutare il rischio di rimborso dei titoli di Stato italiani”, ha detto Savona parlando del nostro debito pubblico “si è trasferito sul mercato senza un adeguato contrasto alla speculazione, che non di rado trova alimento nell’attitudine delle autorità a usarlo come vincolo esterno per indurre gli Stati membri a rispettare i parametri fiscali concordati a livello europeo”
Savona non ha risparmiato qualche stoccata alla comunità finanziaria internazionale. “I giudizi non di rado espressi da istituzioni sovranazionali, enti nazionali e centri privati”, ha detto il presidente della Consob, “appaiono prossimi a pregiudizi, perché resi su basi parametriche finanziarie convenzionali che non tengono conto dei due pilastri che reggono la nostra economia e società: la forza competitiva delle nostre imprese sul mercato globale e il nostro buon livello di risparmio”.