Sgr, reti e consulenti sotto la lente della Consob

Il “fenomeno delle Sgr-rete”. Così la Consob definisce la nascita delle società di gestione del risparmio che dispongono anche di una loro rete di consulenti finanziari. Si tratta di realtà che, a detta dell’authority, rappresentano ancora uno spaccato molto limitato dell’industria del risparmio. Tuttavia, dall’ultima relazione annuale della Consob, presentata a Milano la scorsa settimana, emerge la volontà dell’authority di vederci più chiaro sulle attività delle Sgr-reti, “sebbene allo stato attuale questo coinvolga un numero limitato di soggetti e non configuri un mutamento strutturale dei modelli di servizio adottati dagli intermediari gestori italiani”. Come dire: una cosa è la società di gestione, un’altra cosa è la rete di financial advisor. La commistione di questi due modelli di business deve necessariamente essere tenuta d’occhio.

Proprio nel 2018, fa notare la relazione della Consob, “si è conclusa una complessa attività di vigilanza, anche di tipo ispettivo, nei confronti di una sgr-rete che l’anno precedente era stata posta in amministrazione straordinaria dalla Banca d’Italia, su proposta della Consob. La verifica si inquadra nell’ambito della vigilanza sulle sgr che distribuiscono direttamente propri prodotti e servizi, anche per il tramite di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede”. Gestori e consulenti, entranbi sotto la lente dell’authority.

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