Widiba, parla il “debuttante” Marazia

La camicia bianca senza cravatta, la presentazione in grande stile e lo stesso modo appassionato di raccontare le cose. Marco Marazia (nella foto), direttore generale e nuovo numero uno di Widiba, ha molto in comune con Andrea Cardamone, ormai ex ad e capo carismatico della banca digitale del gruppo Mps. La presentazione del nuovo bouquet di servizi al teatro Anteo di Milano, tra cui la nuova divisione private banking, è stata la sua prima uscita ufficiale nell’era post Cardamone. “Mi sento espressione della continuità”, spiega a Bluerating Marazia, “naturalmente ci dispiace aver perso Andrea, figura difficilmente sostituibile con cui abbiamo fondato Widiba, ma la squadra è sempre la stessa e ha già gran parte della macchina operativa nelle sue gambe”. Marazia è legato a doppio filo con l’ex ad: tant’è che proprio Cardamone nel 2013 ha voluto portarlo con sé da Webank. Ora è chiamato a prendere l’eredità ingombrante del manager, che se n’è andato proprio dopo aver portato la banca in utile per la prima volta nel 2018.

Marazia, Cardamone le ha spiegato i motivi del suo addio?

È stata una sua decisione, ma non voglio entrare nel merito. Di sicuro si è lasciato con l’azienda in maniera serena e consensuale.

Al teatro Anteo avete inaugurato ufficialmente il vostro servizio di private banking. Quali sono gli obiettivi?

Noi abbiamo già una base di clienti di fascia alta, che corrisponde al profilo del cliente private. L’obiettivo quindi è partire da questa per poi cercare di andare ad acquistare nuovi clienti. Il nostro valore aggiunto rimangono la qualità e le competenze dei nostri consulenti finanziari, che avranno a disposizione un boquet di servizi professionali, molti dei quali sono già disponibili e li abbiamo costruiti insieme.

I consulenti finanziari avranno a disposizione qualche strumento nuovo?

Ci sarà tutta un’offerta di banking dedicata per i clienti private, avranno una porta d’entrata e un’immagine completamente dedicata. I consulenti finanziari avranno sicuramente una via preferenziale per questi clienti. Per esempio, il fast track è uno degli elementi fondanti: questi clienti verranno automaticamente riconosciuti come clienti prime. E va da sé che questo vuol dire arrivare in anticipo e istantaneamente, molto prima degli altri.

Ci può spiegare in concreto il concetto di fast track?

In ognuna delle interazioni che il cliente avrà con la banca, ci sarà una corsia prioritaria. Viene riconosciuto come un cliente vip e come tale lo trattiamo: un po’ come avviene per le compagnie aeree. Quindi, se dovesse chiamare il call center passerà sempre avanti e avrà una risposta ancora più immediata di quella che ha adesso. Così funzionerà per qualsiasi altra interazione: i clienti private verranno trattati in priorità massima su tutto l’ecosistema della banca. Primo fra tutti, ovviamente, gli strumenti a disposizione del consulente per dare lui stesso priorità al servizio per questi clienti.

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