Consulenti, ecco le “marachelle” più comuni

False comunicazioni e appropriazione di soldi dei clienti. Sono le due violazioni più frequenti rilevate tra i consulenti finanziari italiani.

A dirlo è stata l’ultima Relazione Annuale di Ocf l’organismo di tenuta e vigilanza sull’Albo unico dei consulenti finanziari, illustrata la scorsa settimana dalla presidente Carla Rabitti Bedogni (si veda qui la notizia). Una parte della Relazione è dedicata ovviamente alle attività di vigilanza che, dal luglio dell’anno scorso, sono passate progressivamente dalla Consob all’Ocf. Nella seconda metà dell’anno passato, l’Organismo ha aperto 294 fascicoli di vigilanza nei confronti di consulenti finanziari abilitati all’offerta fuori sede. Il 17% delle violazioni rilevate ha riguardato la comunicazione o trasmissione di informazioni o documenti non rispondenti al vero. Il 16% delle irregolarità si è concretizzata con l’acquisizione, anche mediante distrazione, della disponibilità di somme o di valori di pertinenza del cliente. Meno frequente, con una quota del 10%, la contraffazione della firma della clientela, e l’inosservanza delle procedure e dei codici interni di comportamento dell’intermediario (sempre con una quota del 10%). Il 7% delle irregolarità ha riguardato il perfezionamento di operazioni non autorizzate dal cliente. La stessa quota di “marachelle” riguarda la ricezione dalla clientela di forme di compenso non autorizzate o di finanziamento. Ecco, di seguito, un grafico che riassume le violazioni rilevate dall’Ocf.

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