Federpromm: allarme immobiliare per le famiglie

Da tempo l’Organizzazione sindacale degli operatori finanziari, Federpromm ha sollevato il problema della forte  crescita delle Aste immobiliari e della necessità di un intervento delle Istituzioni volto ad affrontare con urgenza tale problema al fine di arginare  la speculazione nel settore dell’intermediazione immobiliare, Il dato indicativo che ci viene fornito dai vari organismi del settore  evidenzia una crescita del 4% per il 2018 degli immobili andati in asta e rappresenta – rispetto agli anni 2016 e 2017 – un valore di 36,4 miliardi di euro.

Un dato preoccupante  – afferma Fabio Spalvieri  dirigente della Federpromm che cura il settore – che nella realtà della crisi economica che attraversa il paese  ormai da molti anni, coinvolge migliaia di aziende e famiglie italiane. Tale scenario assai preoccupante -rimarcano con enfasi sia il responsabile del coordinamento nazionale agenti e mediatori, Daniela Pascolini e il presidente di Federpromm, Marucci  – va vista nel quadro generale dei rapporti attuali sia sul piano politico, economico, culturale-sociale e finanziario.

Il contesto

Nel 2017 le esecuzioni immobiliari sono state 245.100. Una famiglia su 75 nel nostro paese vede la propria casa andare in asta. Un totale di oltre 1.470.000 persone coinvolte che, a causa della tipologia di mutuo contratto e successivamente non onorato, sono e restano obbligati in solido anche se inseriti solo come garanti.

Il numero degli immobili aggiudicati è salito a 76.219 unità, equivalente al 29% delle aste pubblicate, più del doppio rispetto alla rilevazione precedente, con un valore di aggiudicazione che si stima in media del 56% inferiore rispetto al valore iniziale di perizia. Le aste, quindi, appaiono appetibili come prezzi e diventano più accessibili. Anche se rimangono forti criticità. I tempi dei Tribunali sono senz’altro l’aspetto più preoccupante, anche se variano sensibilmente a seconda della città. In media occorrono oltre 4 anni (51 mesi) per il recupero del credito  e le aste che si svolgono con modalità telematica (peraltro resa obbligatoria dall’aprile 2018), non ha avuto ancora gli esiti sperati.

Tuttavia le riforme che si sono succedute dal 2015 ad oggi hanno permesso un approccio più chiaro e completo alle informazioni e non è esagerato prevedere che, nei prossimi anni, potrà verificarsi un sostanziale allineamento fra il mercato libero e quello delle esecuzioni.

Federpromm, ha delineato – per affrontare il problema in modo organico ed efficace – quali siano gli strumenti migliori per arginare il fenomeno:

a)    Esigenza di avere sempre di più figure professionali preparate (Agenti in attività finanziaria, Mediatori creditizi, Agenti  immobiliari)

b)    Corsi di aggiornamento costanti (cadenza obbligatoria annuale)

c)    Prodotti bancari specifici

d)    Personale interbancario profilato per questo mercato

Ad avvalorare tali iniziative l’organizzazione Federpromm ha sollevato di recente il problema alle varie Associazioni ed Organismi del settore affinché si sviluppino tutte le iniziative sul piano legislativo e regolamentare al fine di ridimensionare il fenomeno con professionalità specifiche, tenendo anche presente che nessuna delle reti immobiliari e creditizia ha mai costituito un settore della propria attività dedicato specificatamente al mercato delle aste e dei pignoramenti immobiliari e alla loro finanziabilità. Da qui l’urgenza – conclude la nota del sindacato –  di provvedere alla disciplina e alla regolamentazione delle attività, nell’interesse del nostro paese, dei cittadini, ma soprattutto delle nostre categorie professionali.

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