Banca Generali non è in vendita

Nessuna intenzione di vendere. Ai piani alti del gruppo Generali, secondo quanto risulta a Bluerating.com, non c’è alcuna volontà di mettere sul mercato una delle società controllate più importanti della galassia del Leone.

Stiamo parlando di Banca Generali guidata da Gian Maria Mossa (nella foto a destra), la banca private che ha oltre 61 miliardi di euro di masse in gestione, più di 2mila consulenti finanziari e che ha raccolto oltre 2,4 miliardi di euro dall’inizio del 2019. Nel gruppo assicurativo Generali la società guidata da Mossa viene considerata ancora un fiore all’occhiello che, nello scorso esercizio, ha realizzato un utile netto di  180 milioni di euro e ha portato in dote alla controllante un bel po’ di dividendi (1,25 euro per azione, su un prezzo del titolo che ha viaggiato nel 2019 tra 20 e 25 euro). Anche l‘ultima trimestrale di Banca Generali è stata molto positiva, con l’utile netto a 66,6 milioni di euro in tre mesi (+36%) e i ricavi a 133,6 milioni euro (+17%). Con questi numeri, insomma, Generali vuole tenersi stretto il suo gioiellino.

Tale convinzione resta solida anche dopo le esternazioni del presidente e fondatore di Azimut, Pietro Giuliani, durante la conferenza stampa che ha celebrato i 15 anni della quotazione in borsa del suo gruppo (si veda qui la notizia). “Comprare Banca Generali? Se qualcuno si presentasse da noi con una proposta seria per un’acquisizione saremmo pronti a esaminarla, finora però non lo ha fatto nessuno”, ha detto Giuliani. Le sue parole sono ovviamente subito rimbalzate sulle agenzie e sulle principali testate economiche-finanziarie anche se lo stesso fondatore di Azimut ha precisato che non c’è alcun dossier aperto. Si tratta piuttosto di un’ ipotesi che non va scartata a priori, come ogni possibile acquisizione. Tutto è fattibile, insomma, ma la compagnia del Leone per adesso non sembra intenzionata a farsi avanti.

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