Enasarco, la guerra continua e punta a Strasburgo

Un’ interrogazione su Enasarco arriva in Senato. A presentarla sono stati Tommaso Nannicini e Alessandro Alfieri, senatori del Pd, che hanno chiesto al governo cosa intende fare su questo ente di previdenza e assistenza, a cui soo iscritti gli agenti di commercio e  i consulenti finanziari. I due senatori fanno riferimento alla controversia tra Enasarco e Sorgente Sgr, la società incaricata in passato di gestire gli immobili dell’ente. Il contenzioso, a detta di Nannicini e Alfieri, può essere pregiudizievole dei diritti dei pensionati.

Su Enasarco torna anche l’associazione di categoria Federcontribuenti che ipotizza di rivolgersi alla Corte di Giustizia Europea

Ecco il testo del comunicato di Federcontribuenti

“Ci chiedono di portare il caso ENASARCO alla Corte di Strasburgo”. Depositata interrogazione parlamentare al Ministro del Lavoro Di Maio. La ENASARCO, riformata 3 anni fa, non ha tenuto conto dei quasi 500 mila ex lavoratori a cui è stata negata la pensione. Proprio oggi il presidente Enasarco Costa ha rilasciato una dichiarazione che è benzina sul fuoco: ”con un cambio radicale di Statuto siamo una cassa democratica”.

 

La Federcontribuenti non ha intenzione di restare sorda e cieca davanti alle gravi accuse che tantissimi ex agenti di commercio stanno riversando nei suoi uffici: ”nero su bianco accuse gravissime che non possono lasciarci indifferenti. Ci troviamo nella condizione di tirare in ballo anche tutte le sigle sindacali che hanno firmato l’accordo con la ENASARCO tra le quali la Confcommercio, Confapi; Confcooperative; Confesercenti e Confindustria. Oltre alle sigle: Fiarc; Filcams CGIL; Fisascat CISL; FNAARC; UGL; UILTuCS; Usarci.

Tutto quanto segue è frutto di un regolamento interno ENASARCO approvato dalle sigle sindacali e dal Ministero del Lavoro.

Primo punto, la Enasarco è più cara dell’INPS ma con riconoscimenti contributivi stranamente più bassi.

Contributi previdenziali obbligatori

I contributi previdenziali obbligatori, da versare alla fondazione Enasarco, sono calcolati tramite un’aliquota del 17%, in base al totale delle somme percepite dall’agente o dal rappresentante commerciale. Tale importo è costituito da due parti, di cui il 14% va a integrare i versamenti previdenziali, mentre il 3% i contributi previdenziali per il fondo di solidarietà. Il contributo è vincolato a dei valori massimi e minimi delle retribuzioni, ricevute dall’agente o dal rappresentante, secondo tabelle aggiornate ogni anno. Nel 2019, per quanto riguarda gli agenti monomandatari, il minimo contributivo per i rapporti di agenzia è stato fissato a 856€, mentre il massimale di provvigione a 38.331€ con un contributo non superiore a 6.324,61€.

Il FIRR, l’equivalente del TFR, viene restituito all’agente a fine mandato o attività, senza ricalcolo degli interessi, poiché nel regolamento l’ENASARCO ha inserito la clausola che prevedete che gli interessi maturati dall’agente sull’accantonamento del FIRR vadano altrove. Inoltre il FIRR viene restituito con una tassazione vigente al 20%. Forse non è chiaro, la ENASARCO toglie ad ogni agente e per ogni versamento contributivo che sottolineiamo, si tratta di soldi guadagnati con il proprio lavoro, il 18% a titolo di solidarietà e sostentamento della cassa. La ENASARCO è l’unico Ente privato di pensione integrativa a non aver recepito le leggi in materia di totalizzazione o di cumulo dei periodi contributivi. Altra grave irregolarità della Enasarco riguarda l’obbligo della quota 92 per ottenere il diritto alla pensione integrativa. La ENASARCO riconosce solo il 55% di tutto il monte versato. Significa che trattiene su ogni contributo per ogni lavoratore il 45% all’anno per 20 anni. Altre accuse mosse alla ENASARCO e che ci arrivano dai tanti ex agenti di commerciano riguardano anche le vacanze, i corsi di formazione, i premi di studio per i figli degli agenti paventando un welfare all’avanguardia ma, in pochi per non dire nessuno sembra averne goduto. Almeno nessuno dei tanti ex agenti che ci hanno contattato. Gli ex agenti si dicono stanchi e arrabbiati degli abusi subiti dalla ENASARCOI e si stanno riunendo in collettivo per portare tutto davanti alla corte di Strasburgo.

Di Maio deve intervenire e ”ci auguriamo si diano una mossa anche le sigle sindacali chiamate a tutelare gli iscritti alla ENASARCO. Si deve aggiungere la parola magica INTEGRATIVA all’art. 1 della Legge n. 29/1979 o ancor meglio per tutti, in nome della democrazia, della trasparenza e della giustizia, accorpare la ENASARCO dentro l’INPS e porre fine a questo Ente che non vuole adeguarsi ai dettami delle Leggi vigenti”. Anche l’On Traversi– m5s – interviene:

”Perche’ la Fondazione Enasarco non riconosce la pensione integrativa a chi ha versato fino a 19 anni? Nessun altro ente di previdenza complementare e’ obbligatorio tranne l’Enasarco e cosi’ i rappresentati e gli agenti di commercio sono obbligati a versare i contributi verso due enti, l’Inps e l’Enasarco senza però avere garanzie da quest’ultima”. Federcontribuenti intende far sapere che andrà fino in fondo a questa vicenda e spinge sull’acceleratore: ”sbarramento a 5 anni per le spese di gestione ENASARCO come avviene per le assicurazioni”. Se non accorpata nell’INPS la ENASARCO viene chiamata ad allinearsi.

 

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