Carige, ecco il piano B

Una soluzione  alternativa all’intervento  del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (Fitd) e di Cassa Centrale.

E’ una sorta di piano B per il salvataggio di Carige che si è fatto strada tra le case d’affari, almeno secondo quanto riporta il quotidiano Mf. Per ora l’intervento del Fondo Interbancario resta l’ipotesi più accreditata anche se, scrive Mf, Carige potrebbe essere salvata con uno schema simile a quello utilizzato per le Banche Venete. Nello specifico, potrebbe essere creata una banca in bonis, che raggruppa tutte le attività sane del gruppo, da vedere poi a un’altra banca, probabilmente italiana. Le attività sofferenti, cioè i crediti deteriorati, resterebbero invece nell’attuale Carige, che diventerebbe dunque una bad bank. I flussi di reddito generati dal recupero progressivo dei crediti sofferenti rimasti nella bad bank dovrebbero essere destinati successivamente alla remunerazione degli attuali azionisti, per compensare le perdite subite finora.

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