Performance fee, le linee guida Esma non danneggiano le reti

L’Esma ha lanciato una consultazione pubblica sulla bozza di linee guida sul metodo di calcolo delle performance fees, allo scopo di armonizzare la metodologia. Il regolatore, nel dettaglio, ha spiegato che ci sono diversi metodi di calcolo delle performance fees tra gli Stati Membri dell’EU, creando rischi di arbitraggio regolatorio, e che una maggiore convergenza è necessaria alla luce dell`importanza crescente della distribuzione cross-border. L’Emsa prenderà in considerazione i feedback che riceverà da questa consultazione nel quarto trimestre di quest’anno per elaborare e pubblicare le linee guida definitive successivamente.

Le linee guida proposte, in particolare, mirano in base a quanto rilevato dagli analisti di Equita a stabilire dei principi di convergenza in relazione a cinque elementi chiave:

  • 1) Principi generali sui metodi di calcolo delle performance fees (un indicatore di riferimento per misurare la performance relativa di un fondo come Eonia, Eurostoxx 50, ecc., un HWM o hurdle rate).
  • 2) Coerenza tra il modello di performance fees e l`obiettivo di investimento/strategia del fondo (utilizzo di un benchmark appropriato).
  • 3) Frequenza per cristallizzare e pagare le performance fees (orizzonte temporale di calcolo coerente con l`holding period dell`investitore e comunque non inferiore a un anno).
  • 4) Le circostanze in cui dovrebbe essere dovuta una performance fees (solo in caso di performance positiva durante il periodo di riferimento).
  • 5) Disclosure del modello di performance fees.

L’esposizione alle performance fees dei player italiani, secondo Equita, si è significativamente ridotta nel corso degli ultimi due/tre anni. In particolare, Banca GeneraliBanca Mediolanum e Azimut Holding(quest’ultima con effetto stimato dal 2020) hanno tutte modificato il metodo di calcolo di performance fees con una riduzione costi per il cliente, avvicinandosi alle linee guida, sebbene ci sarà da valutare il re-pricing delle fees ricorrenti applicate da Banca Mediolanum ed Azimut per compensare l’effetto sulle performance fees.

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