La grande emorragia dei bancari

Una cesoia di oltre un quarto degli sportelli bancari nell’ultimo decennio. In Italia, sono passati dai 34.169 del 2008, ai 25.454 del 2018. In Europa la tendenza è più o meno la stessa: a livello continentale, il taglio è stato del 27,7%. Sono i numeri forniti dall’Ufficio Studi di Mediobanca, che ha passato in rassegna il tema della razionalizzazione delle filiali nel mondo delle banche. Un fenomeno tornato di stretta attualità, dopo le ipotesi circolate nei giorni scorsi di maxi tagli al personale in una grande banca italiana come Unicredit (che tra l’altro è l’istituto tricolore ad aver avuto, nell’ultimo decennio, il calo di addetti più marcato con il 45,3% in meno). Le grandi banche italiane hanno diminuito tutte la forza lavoro. Si muove in controtendenza, invece, la Popolare di Sondrio, che ha visto aumentare i dipendenti del 15% nell’ultimo decennio.

Lavorare in banca: la digitalizzazione fa dubitare della sicurezza del posto

Lo stesso studio ha messo in evidenza che, nei paesi dove c’è stata una digitalizzazione più profonda, come Olanda e Danimarca, gli sportelli bancari si sono più che dimezzati negli ultimi dieci anni. E, di conseguenza, il numero di dipendenti è calato di quasi il 40%. Infine, lo studio di Mediobanca evidenzia come i bancari italiani guadagnino in media meno rispetto ai colleghi europei: 69 mila euro contro 84 mila euro l’anno.

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