Contributi a fondo perduto, la versione di Enasarco

Tra i consulenti finanziari fa sempre discutere l’obbligatorietà di versare i contributi a Enasarco. In particolare, a tenere banco è la vicenda dei “silenti”, ovvero di coloro che, pur avendo versato contributi all’ente, non hanno raggiunto i 20 anni richiesti e quindi non avranno una rendita previdenziale da Enasarco. Ne parlavamo in questo articolo a firma del nostro Andrea Telara. Sulla vicenda è però intervenuta anche la Fondazione Enasarco, che ha inoltrato a Bluerating una nota stampa che riceviamo e pubblichiamo integralmente:

In merito all’articolo del 13 agosto scorso, dal titolo “Enasarco, contributi a fondo perduto”, ricordiamo che la posizione dei “silenti” in Enasarco non è diversa da quella dei “silenti” di qualsiasi altro Istituto previdenziale. I principi guida sono quelli della sostenibilità – che permette alla Cassa di garantire a tutti i contribuenti le prestazioni – e della solidarietà tra gli associati stessi: quest’ultimo fa sì che ciascun contribuente versi per la collettività e qualora non raggiunga la quota minima per ottenere la prestazione, non potrà chiedere all’Ente la restituzione dei contributi versati.
Del resto, non solo è fatta salva la possibilità, entro certi limiti, di versare contributi su base volontaria ma, con un recente regolamento, sono state introdotte misure specifiche proprio in favore dei “silenti” per consentire l’erogazione di una rendita reversibile anche agli iscritti dal 2012 in poi, in possesso di determinati requisiti.
La natura obbligatoria della contribuzione degli agenti e rappresentanti di commercio è dovuta alle peculiarità di una categoria particolarmente diffusa in Italia e ampiamente rappresentata nel tessuto produttivo delle Piccole Medie Imprese.
Le prestazioni Enasarco, peraltro, vanno ben oltre il trattamento pensionistico integrativo. Soltanto considerando quelle del lavoro si va dall’indennità di fine rapporto, all’assicurazione sanitaria, dal contributo per corsi di formazione, alle erogazioni in casi di bisogno economico, contributi per acquisto veicolo e per infortunio malattia o ricovero. A questi benefici si aggiunge il lungo elenco di prestazioni per la famiglia e per la terza età.
“Come ha affermato di recente la Corte dei Conti – ricorda Gianroberto Costa presidente della Fondazione Enasarco – il fenomeno dei silenti è connesso, più che alle pratiche di evasione contributiva, alla peculiarità della professione svolta e, in particolare, al possibile verificarsi di periodi di inattività degli agenti. Non siamo indifferenti rispetto alle questioni sollevate da questi contribuenti ma non possiamo agire in contrasto con i principi di solidarietà e sostenibilità, a tutela di tutta la categoria”.

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