Consulenza fiscale, Mediolanum spiega gli Indici Sintetici di Affidabilità

Vi proponiamo di seguito un approfondimento in materia fiscale tratto dal blog dei family banker di Banca Mediolanum. Al centro di questo articolo, il tema degli Indici Sintetici di Affidabilità.

Il 2019 verrà ricordato come l’anno del definitivo passaggio di testimone dagli studi di settore a un nuovo e – si spera – più snello ed efficace strumento di verifica della buona fede dei contribuenti imprese e lavoratori autonomi: gli Indici Sintetici di Affidabilità. Sì, perché a partire dal Modello Redditi 2019, quindi dalla dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta 2018, gli studi di settore appartengono al passato. Dopo circa 25 anni.

Dagli studi di settore agli ISA
Tanto il tempo che è trascorso da quando l’articolo 62 bis del decreto legge 331/1993, convertito dalla legge 427/1993, ha introdotto nell’ordinamento italiano gli studi di settore. L’obiettivo era quello di superare le incongruenze del vecchio sistema (basato sulle scritture contabili) e, diciamo così, valorizzare la trasparenza tra fisco da una parte e imprese e lavoratori autonomi dall’altra. Gli studi di settore costituivano uno strumento di accertamento di tipo statistico-presuntivo e servivano a fornire una prova indiretta dell’eventuale infedeltà del contribuente nell’indicare i suoi ricavi: l’Agenzia delle Entrate poteva utilizzarli in sede di accertamento. Ma tenere il passo con gli studi di settore non era, per imprese e autonomi, facilissimo. Per giunta, capitava spesso che a giugno arrivassero novità e aggiornamenti. L’istituzione degli Indici Sintetici di Affidabilità, dunque, ha risposto all’esigenza di superare in modo definitivo la logica – spesso contestata dai diretti interessati – degli studi di settore e dei parametri. Ciò è da ricondurre alla serie di iniziative alle quali l’Agenzia delle Entrate ha dato vita in questi anni, proprio per migliorare ed efficientare la collaborazione tra il fisco e le categorie di contribuenti in questione. Quindi, appunto, aziende e lavoratori autonomi.

La definizione degli ISA
Gli ISA sono costituiti da un set di indicatori elementari, essenzialmente riconducibili a due aree

• Indicatori elementari di affidabilità;
• Indicatori elementari di anomalia.

Insieme, consentono di posizionare il livello dell’affidabilità fiscale del contribuente lungo una scala che va da 1 a 10. I contribuenti più “affidabili” possono accedere ai benefici premiali previsti dalla legge. Quali? Il 10 maggio l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato un provvedimento utile a individuare i punteggi necessari per accedere alle varie agevolazioni: li vedremo tra poco. Questo meccanismo di incentivi, com’è facile immaginare, persegue l’obiettivo di contrastare l’evasione fiscale. Naturalmente, l’attribuzione del punteggio ISA avviene dopo che i contribuenti hanno comunicato all’Agenzia delle Entrate i dati economici, contabili e strutturali rilevanti, tramite appositi modelli.

Come funzionano i punteggi?
Ed ecco i punteggi di affidabilità che l’Agenzia delle Entrate ha fissato per il riconoscimento dei relativi premi, così come li ha sintetizzati fiscooggi.it, rivista online dell’Agenzia. 

• Punteggio ISA pari almeno a 8:
Per le aziende e i professionisti che ottengono un punteggio ISA pari almeno a 8 è previsto l’esonero, entro i limiti fissati, dall’apposizione del visto di conformità per la compensazione dei crediti d’imposta, nonché la riduzione di un anno dei termini per l’accertamento dei redditi di impresa e di lavoro autonomo e dell’IVA. 

• Punteggio ISA pari almeno a 8,5:
I contribuenti che totalizzano un ISA pari almeno a 8,5 sono esclusi dagli accertamenti basati sulle presunzioni semplici. Chi ottiene un punteggio sul 9 è escluso anche dall’applicazione della disciplina delle società non operative e dalla determinazione sintetica del reddito complessivo, laddove il reddito complessivo accertabile non superi di due terzi quello dichiarato.

Modello Redditi e modulistica ISA 2019
Chi esercita attività di impresa o di lavoro autonomo può migliorare il punteggio di affidabilità correggendo eventuali errori commessi al momento della compilazione oppure indicando in dichiarazione ulteriori elementi positivi che non risultano dalle scritture contabili e che però sono rilevanti ai fini delle imposte sui redditi, dell’IRAP e dell’IVA. La modulistica ISA 2019, per il periodo d’imposta 2018, è stata approvata con il provvedimento del direttore dell’Agenzia delle Entrate del 30 gennaio 2019 ed è disponibile nell’apposita sezione del sito dell’Agenzia. I contribuenti che applicano gli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale devono barrare la casella “ISA” sulla prima pagina del Modello Redditi e poi insieme a questo inviare il relativo modulo, in via telematica.

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