Banca Generali, in arrivo 16 nuove strategie d’investimento per la rete

“Presenteremo 16 nuove strategie alla nostra convention della rete la prossima settimana”. Parola di Andrea Ragaini (nella foto), vice direttore generale di Banca Generali, che ha incontrato Bluerating.com a margine del Forum Ambrosetti in corso a Villa D’Este a Cernobbio (vedi qui la notizia) . Le strategie preparate per i consulenti finanziari della rete di aggiungono alle 52 già presenti e si propongono di arricchire l’offerta della società, di fronte ai mutati scenari di mercato.

L’industria del risparmio gestito è infatti reduce da una lunga fase di crescita e ora, secondo il vice direttore generale di Banca Generali, ha bisogno come sempre di evolversi, con l’utilizzo di asset class innovative, come per esempio le strategie illiquide, di private market o di private debt, che possono aggiungere nuove opportunità per i portafogli della clienetelai e possono ampliare lo spettro delle possibili performance. Ragaini si è mostrato ottimista sull’andamento nei prossimo mesi della raccolta di Banca Generali, che ieri ha pubblicato i dati di agosto (leggi qui la notizia) e anche sul reclutamento.

“Per quel che riguarda il recruiting di consulenti finanziari proseguendo “, ha detto, “sul sentiero tracciato dal nostro amministratore delegato e direttore generale, Gian Maria Mossa”, che all’inizio dell’anno aveva indicato l’obiettivo di un centinaio di ingressi nella rete nel corso del 2019, soprattutto tra i professionisti con profilo evoluto e specializzati nella gestione della clientela private di fascia medio-alta, che ormai da tempo è il focus principale di Banca Generali.

Ragaini non ha mancato di commentare anche i contenuti del Forum Ambrosetti che, nella giornata iniziale, ha visto al centro dell’attenzione i temi internazionali, dalla guerra dei dazi tra Usa e Cina fino al futuro dell’Unione Europea. “Ho molto apprezzato l’intervento dell’ex ministro degli esteri Moavero Milanesi”, ha detto ancora Ragaini, “che ha messo in evidenza come spesso l’Europa venga demonizzata o mitizzata eccessivamente, a seconda dei casi”. In realtà, sottolinea il manager, le istituzioni comunitarie hanno ancora da risolvere grandi problemi di funzionamento, per esempio il troppo frequente ricorso al potere di veto dei singoli stati, ma hanno subito anche trasformazioni profonde e una evoluzione importante in senso positivo.

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