Truffa diamanti, un intrigo a processo

La vicenda dei diamanti arriva davanti alla sbarra del Tribunale di Milano. Come riporta il settimanale Plus 24 del Sole 24 Ore, il prossimo 8 ottobre partirà il processo vero con otto imputati accusati di associazione a delinquere finalizzata al peculato, alla circonvenzione d’incapace, al riciclaggio e persino al sequestro di persona. Protagonista è la Intermarket Diamond Business, società, ora fallita, tra le due al centro dello scandalo sulla vendita dei diamanti nelle filiali bancarie (l’altra è la Diamond private investment).

La vicenda è nota e Stefano Elli, nel suo articolo, la definisce perfetta per una fiction. C’è infatti la storia della fondatrice della società che entra in coma dopo un incidente, il marito con un deficit cognitivo rilevante, ci sono i “cattivi” che secondo la tesi dell’accusa volevano appropriarsi dell’azienda sfruttando la situazione, c’è perfino il suicidio di uno di loro, Claudio Giacobazzi, amministratore delegato della Idb. Gli imputati sono otto: il notaio milanese Franco Novelli, sua moglie Marzia Provenzano e numero due dell’ordine dei commercialisti di Milano, l’avvocato lucchese Alberto Consani, Stefano Pillitteri, avvocato ed ex assessore al Comune di Milano, Raffaella Achilli e altre due persone.

La difesa si dice pronta a smontare le tesi dei pm. In particolare, Domenico Radice, avvocato dei due coniugi sotto accusa, ha detto di poter dimostrare che il marito della signora in coma, l’inglese Richard Edward Hile, in realtà non fosse incapace di intendere e volere: “Lo dimostreremo con documenti e certificati medici”, nell’intento di smontare l’accusa di “una presunta circonvenzione che non sta in piedi né sotto il profilo clinico né sotto quello del presunto nocumento economico”. Vedremo chi la spunterà di fronte ai giudici.

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