Unicredit, dopo Fineco pensa allo scorporo

La presentazione del nuovo piano industriale si avvicina e Jean Pierre Mustier muove le pedine sullo scacchiere di Unicredit. In base a quanto riporta MF Milano Finanza, dopo la dismissione di FinecoBank della scorsa primavera, adesso l’amministratore delegato di Piazza Gae Aulenti starebbe pensando di valorizzare gli asset stranieri. Mustier potrebbe quindi mettere sul mercato la quota di una subholding in cui dovrebbero confluire tutte le attività straniere. L’operazione avrebbe due obiettivi: da un lato, consentirebbe di valorizzare gli asset coinvolgendo investitori esteri e, dall’altro, permetterebbe a Unicredit di mantenerne il controllo.

Oltre a Fineco, la banca italiana ha già proceduto alle dismissioni di Pioneer e della sua partecipazione in Bank Pekao. La data da segnare sul calendario è quella del prossimo 3 dicembre, quando l’istituto presenterà al pubblico il suo piano industriale. I riflettori sono puntati su tanti punti. A partire da un’indiscrezione circolata la scorsa estate sul possibile taglio della forza lavoro che potrebbe arrivare fino a 10 mila posti, per un taglio dei costi operativi del 10 per cento.

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