Azimut, rendimenti a doppia cifra con le Pmi

Azimut va a caccia di rendimenti nell’economia reale e si guarda intorno per possibili acquisizioni nel risparmio gestito. È quello che si coglie dalle parole del presidente del gruppo, Pietro Giuliani, durante un’intervista rilasciata a MF Milano Finanza. Il manager sfoglia la margherita nel dialogo con Elena Dal Maso: “Anima? Un peccato vederla a quei prezzi, non se li merita, infatti oggi il titolo è risalito a 3,9 euro. La società è ben gestita, ha però masse concentrate soprattutto in Italia, mentre il nostro obiettivo è di diversificare il rischio Paese”. Mentre per quanto riguarda FinecoBank, il numero uno di Azimut ha detto che è “prezzata bene” con un titolo che viaggia “23 volte il rapporto prezzo/utili 2020 contro le 12 volte in media del settore italiano e ha una capitalizzazione di oltre 6 miliardi”.

Per quanto riguarda la strategia del gruppo, l’idea sarebbe quella di puntare forte sulle pmi: “Negli ultimi 10 anni l’investimento in attività che sono chiamate alternative, come il private equity, il venture capital o il private debt, ha avuto rendimenti medi del 12% l’anno”, ha spiegato il presidente Giuliani. Per quanto riguarda il rischio, il capo di Azimut sostiene che per abbassarlo “L’unica possibilità è allungare la durata dell’investimento. Il ragionamento è semplice: la realtà è che già oggi il 15% del denaro che gli italiani tengono in conto corrente è di fatto illiquido, perché staziona lì fermo, senza essere utilizzato e senza produrre rendimento. La soluzione per guadagnare in un contesto di tassi negativi è investire questa quota in attività alternative”.

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