Mediobanca, Mustier scarica Nagel

Jean Pierre Mustier (nella foto) scarica Alberto Nagel, a.d. di Mediobanca e lo lascia nelle mani del patto di consultazione dell’istituto di Piazzetta Cuccia ove primo socio è ora Vincent Bolloré mentre fuori dal patto con quasi il 10% è da poco entrato Leonardo Del Vecchio, che ora diventa così il primo azionista dopo aver espresso alcune critiche all’operato di Nagel. Alla vigilia della presentazione settimana prossima del nuovo piano industriale di Mediobanca, infatti, ieri sera Unicredit guidata da Mustier ha lanciato e chiuso un accelerated bookbulding sulla propria intera quota, pari all’8,4% del capitale di Piazzetta Cuccia. La decisione, spiega una nota Unicredit, è “in linea con la strategia di cessione degli asset non strategici”. Il collocamento è stato effettuato “nei confronti di alcuni investitori istituzionali’. L’operazione è stata curata da BofA Securities, Morgan Stanley e Unicredit Cib come joint bookrunner.
Unicredit “ha richiesto il collocamento” della quota “presso un book diversificato di investitori” e si è impegnata a “non interferire nel collocamento delle azioni’”. L’istituto di piazza Gae Aulenti sottolinea di “essere impegnato nel sostegno dell’economia reale dei suoi diversi mercati” e che i ricavati della vendita “saranno reinvestiti nello sviluppo delle attività dei propri clienti”.

L’incasso per Unicredit dalla cessione dell’8,4% di Mediobanca è stato di 785 milioni di euro sulla base dei valori a cui è avvenuto il collocamento, cioè uno sconto del 2,3% sul prezzo di chiusura di ieri di borsa (10,53 euro). Considerando il prezzo a cui la quota è detenuta nel bilancio 2018 di Unicredit, la plusvalenza lorda che si profila è di almeno 50 milioni di euro. Unicredit ha comunicato in serata che l’impatto della cessione sul Cet1 Ratio è neutro.

“Generali è una compagnia molto buona, molto ben gestita. Abbiamo sempre ribadito l’auspicio che resti indipendente, italiana e internazionale. Avevamo proposto un patto forte tra gli azionisti di Mediobanca per proteggere” Piazzetta Cuccia “e le sue controllate e la nostra proposta è stata respinta”. Così Mustier ha replicato stamane a chi gli ha chiesto se l’uscita dall’azionariato di Mediobanca non rischi di indebolire il presidio sulle Generali. “Forse dovreste chiederlo agli altri azionisti” di Mediobanca, ha aggiunto. Commentando i risultati dell’accelerated book building attraverso cui Unicredit ha collocato il suo 8,4%, Mustier ha poi notato che si conferma “il buon appetito degli investitori”, che ha concesso di vendere la partecipazione “con uno sconto molto basso”. “Questo dimostra che Mediobanca è molto ben gestita e che gli investitori sono pronti a investire. Noi siamo molto soddisfatti di quello che il management di Mediobanca ha fatto in termini di gestione”.

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