Unione bancaria, no di Gualtieri a Berlino

Un sistema comune per tutelare i risparmiatori che possiedono fino a centomila euro in una banca in fallimento. Questo è ciò che significa in poche parole la cosiddetta unione bancaria di cui si sente parlare nelle ultime settimane.  Con una lettera al Financial Times il ministro dell’Economia tedesco Olaf Scholz ha ceduto sulla possibilità di creare una garanzia unica europea dei depositi bancari. Una migliore integrazione delle banche dell’area euro si colloca dunque come una necessità impellente anche a causa della Brexit, con l’Ue che perderà la City londinese, ovvero il suo più grande centro finanziario.

«È positivo che ci sia una maggiore consapevolezza da parte tedesca sulla necessità di completare l’Unione bancaria e introdurre una garanzia unica sui depositi», ha detto Gualtieri a margine dell’Eurogruppo ieri a Bruxelles in risposta al collega tedesco.

Nonostante l’unione bancaria rappresenti un elemento chiave per la crescita dell’Eurozona, il ministro dell’Economia italiano ha ribadito alcuni punti fermi, come il fatto che il rafforzamento dell’Unione bancaria non deve passare da una modifica delle regole sui titoli di Stato detenuti dalle banche. “Ci sono dei punti su cui la nostra posizione è diversa, in particolare sulla modifica del trattamento prudenziale dei titoli sovrani». ha ribadito Gualtieri, confermando la posizione da tempo espressa dal Tesoro, che egli stesso ha sostenuto per anni in qualità di presidente della commissione economica del Parlamento europeo.

 

 

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