Nella vita di tutti i giorni, non è inusuale incorrere in tale euristica, e anche nel mondo finanziario non è strano incappare in questa trappola mentale, in quanto gli investitori spesso basano le loro decisioni su dati e statistiche talvolta irrilevanti. Ad esempio, un investitore potrebbe “ancorarsi” ad un certo settore d’investimento, ad un determinato titolo o ad un certo valore di riferimento, continuando a ritenerlo valido o fruttuoso.
Finanza comportamentale: l’effetto ancoraggio è rinforzato dai legami affettivi
Come se non bastasse, oltre che dalla pigrizia mentale, negli investimenti, l’ancoraggio viene spesso rinforzato anche da dinamiche affettive, ovvero si tende ad affidarsi a consigli che provengono dai nostri genitori o dagli amici.
Purtroppo è un meccanismo che agisce in maniera inconscia e per tale motivo risulta complesso intervenire prontamente. Ad ogni un antidoto esiste: il pensiero critico. Bisogna imparare a pensare oltre gli schemi a cui siamo abituati, intraprendere nuove prospettive, uscire dalla nostra zona di “comfort”.