Azimut, Giuliani e oltre 300 motivi per essere felici

Si avvicina la fine dell’anno e il presidentissimo di Azimut è in grande forma. Intervistato da Class Cnbc, Pietro Giuliani annuncia che il gruppo da lui fondato supererà i 300 milioni di utili nel 2019. Ma non solo: ribadisce di essere al lavoro per un’acquisizione negli Stati Uniti e di essere alla ricerca di un partner in Giappone. A chi lo vorrebbe spingere verso alleanze nel grande risiko del risparmio gestito, lui risponde: “Chi non è capace di fare utili deve per forza puntare sulle aggregazioni per tagliare i costi. Ma noi ci siamo quotati con 7 miliardi di masse, adesso ne abbiamo 58, e abbiamo sempre fatto utili”. Poi aggiunge: “Nell’ultima trimestrale abbiamo superato abbondantemente i 250 milioni di utili. Per il 2019 avevamo il traguardo dei 300 milioni e credo che lo supereremo abbondantemente”.

Poi il discorso scivola via sugli Stati Uniti, dove Azimut Holding ha aperto un ufficio in Park Avenue, a New York. Nelle scorse settimane si è parlato di una possibile acquisizione sul mercato a stelle e strisce dell’asset management anche da tre miliardi: “Anche oltre tre miliardi”, sorride Giuliani, “nel senso che noi non abbiamo limiti di grandezza per avere una preda, in qualunque posto: in Usa e anche in posti più interessanti come il Giappone. Questo perché siamo credibili, possiamo finanziarci e siamo in buoni rapporti con fondi di private equity che farebbero volentieri operazioni con noi. In ogni caso, non siamo alla ricerca di cose grandi: ci interessano realtà di buona qualità, che diano performance ai nostri clienti e utili agli azionisti”.

Giuliani non fa riferimento a caso al Giappone. Un mercato ricco e con potenzialità interessanti, sul quale tuttavia Azimut non è ancora riuscita a trovare un partner industriale nipponico: “Il partner giusto non riusciamo a trovarlo, sarà che ci sembrano tutti uguali”, dice ridendo Giuliani, con una battuta un po’ sopra le righe, “A parte gli scherzi, noi cerchiamo persone in Giappone come nel mondo che siano compatibili con la nostra organizzazione, con un forte spirito imprenditoriale. Aziende con questa cultura per noi sono le benvenute”.

Per quanto riguarda, invece, le politiche di portafoglio, Azimut sta puntando forte sull’economia reale: “Con tassi bassi e il mercato azionario ai massimi, noi compriamo tempo con il cliente. Infatti, avendo un orizzonte di investimento di 5-10 anni, a nostro parere si può avere una buona performance, superiore rispetto a quella dei mercati quotati”.

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