Credit Suisse, ammesso un altro caso di spionaggio

Il lupo perde il pelo ma non il vizio.

Dopo il caso di Iqbal Khan, top manager della gestione patrimoniale poi passato alla Ubs, Credit Suisse ha appena confermato il pedinamento nel febbraio di quest’anno di Peter Goerke, all’epoca capo del personale e membro della direzione generale del gruppo bancario.

Come riporta il Sole 24 ore, questa sembra essere la conclusione a cui è giunta un’inchiesta affidata dallo stesso Credit Suisse allo studio legale Homburger. L’istituto elvetico afferma comunque che né il ceo Tidjane Thiam né il presidente del cda Urs Rohner erano a conoscenza dei pedinamenti.  Difatti, sempre secondo l’inchiesta, a commissionare il pedinamento sarebbe stato l’ex chief operating officer Pierre-Olivier Bouées, già implicato nella vicenda Iqbal Khan, ed ora licenziato dalla banca con effetto immediato.

«Il pedinamento, ora confermato, di Peter Goerke è imperdonabile. Pesa molto anche il fatto che i responsabili non abbiano fornito informazioni veritiere nell’indagine esterna del settembre 2019. Inoltre, nell’organizzare la sorveglianza, hanno fatto attenzione a non lasciare alcuna traccia identificabile nei sistemi della banca. Siamo consapevoli che il pedinamento di Khan e Goerke ha danneggiato la reputazione della nostra banca» ha dichiarato Credit Suisse mediante comunicato stampa.

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