Come riportato da La Repubblica, la donna avrebbe contraffatto le firme dei clienti nella documentazione relativa a operazioni di investimento e disinvestimento, e attraverso l’apertura di libretti postali intestati alle vittime – a loro insaputa -, avrebbe poi così prelevato contante fino al raggiungimento della somma complessiva di 560mila euro.
Alla donna gli investigatori, coordinati dal pm Paolo Barlucchi, contestano i reati di peculato continuato e falso. Le indagini sono partite nel 2018, dopo le denunce presentate dai clienti raggirati e dopo una segnalazione di Poste Italiane, scattata a seguito di un controllo interno.
Alla donna sono stati quindi sequestrati una serie di immobili: uno a Firenze, uno a Lamporecchio (PT) e un altro in provincia di Olbia. Ai beni immobili si è aggiunto il sequestro di due veicoli, precisamente si dovrebbe trattare di una Porsche e di una Opel Frontera.
Ad ogni modo Poste Italiane ha confermato di aver già avviato le procedure necessarie al rimborso delle vittime, la cui maggioranza è stata completamente risarcita.