Consulenti, cercasi giovani disperatamente

In Italia l’età media avanza e anche i consulenti finanziari non fanno eccezione. Non risulta strano, quindi, che il tema del ricambio generazionale trovi posto tra gli argomenti di ConsulenTia 2020 (in programma il 4-5-6 febbraio a Roma) e che sia motivo di confronto tra le cinque liste in corsa per succedere a Maurizio Bufi durante le elezioni Anasf (dal 13 gennaio iniziano le votazioni). Ma più di ogni discorso, a colpire sono i numeri di Ocf riportati da un articolo di MF-Milano Finanza di sabato 11 gennaio 2020: dal 2017 al 2018, infatti, i consulenti under trenta iscritti all’albo sono precipitati a 911 unità (-13,2%) e quelli fra 30 e 39 anni sono scesi a 5.433 (-4,90%). A controbilanciare l’emorragia della linea verde c’è stato l’aumento dei professionisti compresi tra i 50 e i 65 anni, cresciuti a 28.032 del 5,70% e più della metà del totale dei consulenti abilitati all’offerta fuori sede che nel 2018 sono stati stabili a 55.335 unità (-0,9%).

A sbarrare la strada al ricambio, da una parte, c’è la tendenza delle reti di investire di più sui grandi portafoglisti: professionisti affermati in grado di incrementare da subito il volume della raccolta. Ben più difficile, invece, è aspettare un giovane che ancora deve formarsi e potrà dare buoni frutti solo in un’ottica di medio-lungo termine. Ora, però, è arrivato il momento di invertire la tendenza e chi prenderà le redini di Anasf non potrà fare a meno di spendersi su questo tema.

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