Bancari, porte girevoli in Ubi: 150 assunzioni e 300 uscite

All’indomani del rinnovo del contratto dei bancari, Ubi Banca ha raggiunto ieri notte l’accordo con la Fabi, le altre organizzazioni sindacali e i vertici del gruppo bancario. Sono previste 150 assunzioni a fronte delle 300 uscite che avverranno a partire dal prossimo 1 marzo, tutte su base volontaria, con accesso al Fondo di Solidarietà o alla pensione.

A fronte delle uscite previste, UBI Banca darà il via a un piano di assunzioni così impostato: 150 assunzioni, di cui 100 entro il 30 giugno 2020 e 50 entro il 31 dicembre 2021 e 42 stabilizzazioni di precari, ai quali l’attuale contratto verrà trasformato a tempo indeterminato.

Nonostante il futuro per i lavoratori del settore bancario rimane incerto per ragioni legate alla trasformazione del settore, il segretario nazionale Fabi Fabio Scola rimane positivo. «I bancari non sono una razza in via di estinzione» ha espresso con soddisfazione. «È il messaggio che giunge dal nuovo concreto e positivo accordo nel Gruppo UBI».  «La recente ipotesi di accordo rinnovo CCNL, che prevede l’eliminazione del salario d’ingresso per i giovani, il rapporto uscite/entrate di 1 a 2 e soprattutto la nuova proposta del nostro Segretario Generale Lando Sileoni per un nuovo patto sull’occupazione nel settore» ha continuato Scola, «Sono forti ed importanti segnali per il futuro della nostra categoria e che dovranno essere interpretati al meglio anche nello stesso prossimo piano industriale del gruppo Ubi».

«L’intesa raggiunta rappresenta un importante momento di tutela dell’occupazione nel settore creditizio» ha commentato il coordinatore Fabi gruppo Ubi Banca, Paolo Citterio, «Di fatto si riesce a garantire un pacchetto di assunzioni con un rapporto di 1 a 2 rispetto al numero di colleghi che lascerà l’azienda. In vista del preannunciato nuovo piano industriale, atteso nelle prossime settimane, l’Accordo conferma l’importante livello di relazioni sindacali all’interno del Gruppo» ha concluso il coordinatore Fabi.

 

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