Allianz Bank FA racconta la sua Mifid 2

Sono ormai due anni che Mifid 2 è entrata nella quotidianità della vita finanziaria europea. In questi due anni di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia. “Mifid 2 ha segnato un passo importante per i distributori e i risparmiatori”, spiega Massimo Arrighi, partner A.T. Kearney, “almeno per due ragioni. La prima è il merito di aver aperto un capitolo importante nel rapporto con il cliente rispetto al principio di adeguatezza dei prodotti. Cresce infatti l’attenzione sia dei produttori che dei distributori nella costruzione di un portafoglio bilanciato tra livello di rischio del prodotto e le caratteristiche del risparmiatore. La seconda”, continua Arrighi, “è relativa alla trasparenza della rendicontazione per i clienti. Lo sforzo fatto da tutte le reti distributive per una corretta fotografia dei costi è innegabile seppure ancora con lacune e alti margini di miglioramento”. Un cammino, quello della direttiva, che non è stato sicuramente privo di ostacoli. “La Mifid 2 è entrata in vigore due anni fa”, conclude Arrighi, “con una partenza in salita che lascia ancora molta strada da fare. Certamente un prossimo passo per gli intermediari sarà quello di sviluppare documenti più focalizzati e sintetici e meno dispersivi. È vero che chi si aspettava un effetto disruptive è rimasto deluso. È altrettanto vero però che si tratta dell’inizio di un percorso virtuoso e che gli effetti saranno più evidenti nel prossimo futuro”. BLUERATING ha contattato alcune delle principali banche-reti italiane, chiedendo come Mifid 2 abbia influito sulla loro offerta. Questo è il racconto di Mario Ruta direttore commerciale Allianz Bank Financial Advisors.

“In Allianz Bank Financial Advisors siamo stati pronti a trasformare le norme della nuova Direttiva Europea in opportunità. Abbiamo puntato su tre pilastri fondamentali: il potenziamento del nostro modello di servizio, per offrire una consulenza integrata e innovativa adempiendo ai doveri di trasparenza, monitoraggio e profilazione dei clienti; lo sviluppo professionale dei nostri advisor per enfatizzare le competenze specifiche e offrire un servizio di qualità sempre più elevato; infine, il rafforzamento dell’offerta prodotti per proporre soluzioni d’investimento evolute che siano in grado di soddisfare le diverse esigenze della clientela. Al di là delle attese legate alla compressione dei margini, Mifid si è rivelata essere una grande occasione di posizionamento per il valore della consulenza. Ha segnato il passaggio, rispetto al passato, da un servizio meramente orientato al prodotto a quello di consulenza evoluta fondato sulla relazione cliente-consulente. La partita si è spostata definitivamente dal prezzo alla qualità, mettendo al centro gli interessi e i bisogni del cliente. Nel complesso, riteniamo che Mifid 2 avrà un impatto positivo per la nostra industria, renderà gli investitori più consapevoli del valore della gestione professionale, farà crescere e maturare il settore della consulenza, diffondendo una maggiore professionalità”.

 

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