L’Eba risponde alle critiche: gli stress test cambieranno

Dopo le varie critiche ricevute nel corso degli anni, l’Eba ha deciso: avviata la procedura per cambiare gli stress test delle banche europee. Infatti, come riportato da MF, ieri l’Autorità Bancaria Europea ha lanciato una consultazione nella quale ha proposto una divisione della prova in due parti: una di competenza dei supervisori, una delle banche. 

La consultazione durerà fino al 30 aprile 2020, con un’audizione pubblica il 21 febbraio. Proprio per questo è importante sottolineare un aspetto: le modifiche della procedura per cambiare gli stress test non riguarderanno comunque gli esami di stato di quest’anno, i cui risultati saranno pubblicati a luglio.

Stress test: cosa cambierà

Come sottolinea l’Eba, il nuovo metodo previsto per gli stress test consentirebbe di “preservare la comparabilità, consentendo nel contempo una maggiore flessibilità per identificare i rischi idiosincratici delle banche”. 

In base a ciò, uno degli aspetti che cambierà sarà proprio la metodologia. Essa infatti per le banche sarà meno prescrittiva di quella attuale e darebbe più discrezionalità nel calcolo delle proiezioni. In sintesi, gli istituti utilizzerebbero gli stessi criteri dei supervisori, ma avrebbero la facoltà di allentare i vincoli se fossero in grado di spiegare la logica e l’impatto della decisione. 

Oltre a questo aspetto, un’ulteriore novità in materia di stress test riguarda la trasparenza. L’informativa infatti resterà alta per le banche, ma sarà più limitata per la componente della vigilanza. Lo stesso Josè Manuel Campa, Presidente dell’Eba – come riporta MF -, ha dichiarato: “Il sistema che proponiamo mira a rendere lo stress test più capace di dare informazioni, flessibile e meno oneroso”. 

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