Doris attacca Del Vecchio

Cambio di rotta della famiglia Doris su Mediobanca dopo il blitz di Leonardo Del Vecchio: per Banca Mediolanum la quota nell’istituto di Piazzetta Cuccia, pari al 3,28% non è più strategica e può essere venduta. E’ quanto riferisce una nota del gruppo, in cui si precisa che la stessa partecipazione è stata valutata da un esperto indipendente – nell’ambito della redazione del bilancio 2019 – che ha stimato in 9,826 euro il valore di un’azione di Piazzetta Cuccia facendolo convergere a quello di mercato: ciò ha portato il cda a procedere sul rendiconto consolidato a una svalutazione del valore di carico di complessivi 67 milioni.

Il cambio di rotta su Mediobanca, proprio mentre nelle scorse settimane erano circolate voci di un’aggregazione tra Piazzetta Cuccia e l’istituto dei Doris (vedi notizia) avviene perché il cda di Banca Mediolanum, “considerate le possibili evoluzioni sulla futura governance di Piazzetta Cuccia, anche alla luce dei fattori esogeni che hanno recentemente interessato la compagine azionaria, ha ritenuto di modificare i propri obiettivi strategici passando da una logica di valorizzazione della partecipazione in un arco temporale di medio lungo termine a un approccio aperto a maggiore flessibilità”. Di qui la riclassificazione da “partecipazione strategica a portafoglio held to collect and sell”.

Banca Mediolanum, ha detto l’a.d. Massimo Doris (nella foto), è socio soddisfatto di Mediobanca, di com’è gestita e dei suoi risultati ma se Del Vecchio salisse dall’attuale 10% al 15-20% e cambiasse la strategia dell’istituto, allora potrebbe vendere il proprio 3,28%, anche allo stesso patron di Luxottica. “In quest’ultimo periodo – ha spiegato Doris – il patto di Mediobanca un po’ alla volta ha visto vari azionisti sfilarsi, è passato da oltre il 30% al 12% e ora non più vincolante. Inoltre è arrivato un socio, Del Vecchio, che stando a quanto si dice sul mercato potrebbe salire oltre il 10%: così Mediobanca non sarebbe più una investment bank indipendente ma avrebbe un socio di controllo, una situazione che non ci piacerebbe, con vari punti interrogativi. Con la decisione annunciata oggi ci teniamo più flessibili e liberi per decidere di uscire se le cose prendono una piega che non ci piace”.

Secondo Doris, a quel punto, si tratta di capire cosa farà il socio di controllo e soprattutto se cambierà strategia, fermo restando che “normalmente banche come queste sono sempre indipendenti” e che in uno scenario simile “Banca Mediolanum non avrebbe più un delegato nel board”. Ecco perché se Del Vecchio decidesse di salire al 15-20%, – conclude Doris – “le nostre mosse dipenderanno dalle sue intenzioni sulla strategia dell’istituto”. Il numero uno di Banca Mediolanum non esclude peraltro l’ipotesi di vendere la partecipazione “anche allo stesso Del Vecchio, visto che a quel punto prenderebbe una posizione di dominio”.

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