Fugen Sim al capolinea
Lo scioglimento anticipato, con la nomina del liquidatore Enrico Ciprian, è stato deciso perché, come ha fatto verbalizzare Cristani, “gli azionisti non si sono dichiarati disponibili a provvedere a eventuali future ricapitalizzazioni destinate all’adozione di somme necessarie per lo svolgimento di tutte le attività riservate per le quali la società è titolare delle autorizzazioni”. Con delibera 20967 del 19 giugno scorso, infatti, Consob aveva autorizzato la sim al collocamento senza impegno irrevocabile nei confronti dell’emittente, alla gestione di portafogli, alla ricezione e trasmissione di ordini e alla consulenza in materia di investimenti.
La società, costituita a inizio del 2018, era controllata da Giovanni Pesce e vedeva tra gli altri azionisti Carlotta Bax ed era prima attiva in Lussemburgo con la omonima Sicav: il business model si basava sull’interazione tra il gestore e strumenti efficienti di intelligenza artificiale e machine learning, a supporto dell’elaborazione della migliore allocazione. Qualche giorno prima della liquidazione dal consiglio d’amministrazione si sono dimessi il generale Umberto Rapetto e Giancarlo Vinacci.
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